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Briciole di pane

Appalti, Cresme: Anas e Fs "salvano" il mercato

Nei primi undici mesi del 2011 il mercato sostanzialmente tiene

Roma, 27 dicembre 2011 - Se non fosse per Anas, Ferrovie dello Stato e l'edilizia abitativa, il 2011 per il mercato degli appalti di infrastrutture sarebbe stato un anno horribilis. Nonostante i venti di crisi internazionale, nel periodo gennaio-novembre, secondo i dati del Cresme Europa Servizi, il mercato ha sostanzialmente tenuto, facendo registrare un calo del 2,7% per gli importi e una flessione del 7,7% del numero delle gare rispetto al 2010. Merito principalmente delle grandi società pubbliche, l'Anas che si è confermata prima stazione appaltante del Paese con 600 avvisi (+16%) per un importo di 3,69 miliardi di euro (+26%) e Fs con 218 gare (-1,8%) per due miliardi di euro (+114%).

Secondo il monitoraggio del Cresme, anche le amministrazioni comunali, nonostante i tagli di fondi, hanno fatto registrare una buona performance, con un calo del numero dei bandi (8.907, -9,3%) ma un notevole incremento degli importi (9,132 miliardi, +37%). Bilancio positivo pure per l'edilizia abitativa, con 462 appalti (-9%) per 654 milioni di euro (+32%). Il calo più significativo si è avuto per le aziende speciali (1,994 miliardi, pari al -22% rispetto allo scorso anno) e soprattutto per le concessionarie autostradali, che hanno perso il 44% nella quantità di bandi (86) e ben il 79% per gli importi a base d'asta (appena 596 milioni di euro).

Il 2011 ha segnato anche un ritorno di fiamma per le piccole e medie opere infrastrutturali. Infatti i bandi con valore superiore ai 50 milioni di euro hanno subito una riduzione del 14,5% a livello numerico (59 bandi) e del 6,4% negli importi (11,7 miliardi di euro). Viceversa c'è stato un forte incremento dei bandi per le opere tra i 15 e i 50 milioni (144 avvisi, +25%, per un importo di 3,7 miliardi, +35%) e di quelli tra i 5 e 15 milioni di euro (421 bandi, +6%, per un importo di 3,4 miliardi, +7%).

Mario Avagliano