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Briciole di pane

Appalti, incentivare la sicurezza

Pagamenti in ritardo anche di 7 mesi dai general contractor

Roma 19 gennaio 2011 - Incentivare le imprese che investono in sicurezza, limitare l'aggiudicazione al prezzo più basso a favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa, modificare le norme sulla qualificazione delle imprese con requisiti specifici per le imprese specialiste; risolvere il problema dei ritardati pagamenti e prevedere il pagamento diretto del subappaltatore. Sono queste le proposte indirizzate alla Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato da Aniem e Finco, entrambe preoccupate dall'ingente ricorso al massimo ribasso nelle gare di appalto. l'audizione è terminata con un nuovo appuntamento per approfondire. In particolare l'associazione delle imprese edili manifatturiere della Confapi, dopo avere apprezzato le proposte della Commissione finalizzate ad introdurre incentivi alle imprese che investono in sicurezza e a ridurre le cauzioni definitive alle imprese che investono in formazione e tutela della salute, ha affermato, con il presidente Dino Piacentini, che «è giusto premiare le imprese che investono per migliorare, in sicurezza, in qualità dei prodotti e dei processi, in innovazione tecnologica»; il rischio è infatti, sempre secondo Piacentini, che «si generi una corsa alla dequalificazione del settore»; bisogna quindi limitare il massimo ribasso e valutare una pluralità di elementi dell'offerta. Sulla stessa si linea si pone anche Finco (Federazione industrie, prodotti, impianti e servizi per le costruzioni) che sottolinea con forza la necessità di diffondere l'utilizzo del metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, anche valorizzando la capacità di ricerca ed innovazione dell'azienda, l'attrezzatura specifica posseduta, le esperienze pregresse e la specifica formazione del personale. Per fare ciò Finco ritiene anche necessaria un'operazione di moralizzazione che non può esaurirsi nel chiedere nuove leggi e nuove regole (quelle per garantire la pari dignità agli attori del cantiere), ma che deve prevedere efficaci forme di controllo e verifica; a ciò deve aggiungersi una selezione accurata degli operatori e delle loro specifiche capacità e professionalità. Il nodo, in questo caso, è rappresentato dalla qualificazione delle imprese «il cui numero ormai supera, sempre sulla carta, quello che si registrava al tempo dell'Albo nazionale dei costruttori». Strumentale all'innalzamento della qualificazione delle imprese è per la federazione confindustriale, predisporre correttamente i bandi di gara in modo da «consentire la chiara individuazione delle lavorazioni da svolgere senza cadere nella tentazione di concentrare tutto nelle categorie generali a discapito di una chiara e trasparente organizzazione dei lavori effettivamente necessari». Finco ha quindi messo a punto e trasmesso alla commissione di inchiesta una serie di proposte di modifica della normativa puntando, ad esempio, sul rilascio dell'attestazione ai soli operatori economici che abbiano dimostrato d'aver eseguito direttamente i lavori per i quali intendono essere qualificati. Altre proposte caldeggiate da Finco attengono al pagamento diretto, al subappaltatore o al cottimista; dell'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite, alla limitazione dell'avvalimento da utilizzare esclusivamente per la dimostrazione della disponibilità dei mezzi e, infine, al pagamento dei subappaltatori con uno sconto massimo del 5% rispetto al prezzo offerto in gara dall'appaltatore. Rimane, poi, la richiesta di ripristino dell'allegato Al. nel Dpr 207/2010 (il nuovo regolamento del Codice dei contratti pubblici che entrerà in vigore il 9 giugno prossimo) che prevedeva i requisiti di qualificazione per la realizzazione delle opere specialistiche. Ma un altro tema delicato è quello dei ritardati pagamenti, per i quali Finco chiede l'applicazione esplicita del d. lgs. 231/02 ai lavori pubblici e ai subappalti. Da una ricerca effe-tuata Finco rende noto, infatti che su un campione molto rappresentativo di oltre 500 aziende sono emersi tempi di pagamento da parte delle imprese generali nei confronti di subappaltatori e fornitori variabili tra i 150 e i 210 giorni. Per Finco, « la quota delle aziende ritardatarie è aumentata dell'1% rispetto al trimestre precedente e del 6% sullo stesso periodo dell'anno scorso e la maggior percentuale di ritardatari sta nei grandi gruppi, con 1'87% delle società maggiori che non rispettano gli impegni contrattuali o in fattura».
Fonte Italia Oggi

Andrea Mascolini