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Briciole di pane

Appalti. La partita infinita sul Codice

Esame parlamentare e regolamenti attuativi: è lunga la strada per ridare certezza al mercato dei lavori pubblici

Roma, 5 marzo 2012 - È un cantiere destinato a restare aperto ancora a lungo quello della riforma degli appalti. I lavori infatti non sono ancora terminati neanche dopo i tredici tra decreti legge, codice e leggi ordinarie che si sono susseguiti in questi mesi. L'ultimo è di fine febbraio: anche il decreto legge sulle semplificazioni fiscali approvato il 24 febbraio dal Consiglio dei ministri interviene sul già tormentato articolo 38, quello con le cause di esclusione dalle gare per sciogliere il nodo dei contribuenti che stanno pagando a rate i debiti fiscali. Finora infatti anche chi aveva scelto di rateizzare i pagamenti fiscali con Equitalia, superata la fatidica soglia dei diecimila euro veniva comunque classificato come «inadempiente», anche se aveva già iniziato a pagare il proprio debito e si vedeva quindi bloccare i Sal. Ora invece la norma chiarisce che non si intendono scaduti ed esigibili i debiti per i quali sia stato concordato un piano di rateazione. Nel rilasciare la certificazione, gli uffici fiscali devono specificare l'effettiva posizione del contribuente.
Ma anche quest'ultimo intervento, come già accade per il decreto su liberalizzazioni e semplificazioni lascerà dietro di sé una scia di incertezza, legata non solo al tempo necessario per "digerire" la novità, ma anche al "balletto" di modifiche che si scatenerà in Parlamento.
Facile immaginare che un po' tutti gli operatori stiano perdendo il filo di questi continui rimaneggiamenti, anche su questioni di dettaglio.
Ma non basta. Anche una volta concluso il lavoro del Parlamento perché la riforma sia davvero a regime passerà molto tempo: sono ben 18 infatti i provvedimenti attuativi delineati nel pacchetto di nuove leggi, da varare nei prossimi mesi. Restano appesi all'arrivo di queste disposizioni di dettaglio molti capitoli fondamentali: dallo stesso piano carceri agli incentivi al project financing (in stand by sia la defiscalizzazione per le società di progetto che la possibilità di emettere i project bond).
Si aspettano già da mesi invece i bandi-tipo dell'Autorità, richiamati per la prima volta nel Dl sviluppo di maggio 2011. L'Authority in realtà ha avviato a ottobre la consultazione tra le parti, ma i nuovi modelli che dovrebbero ad esempio chiarire quali cause di esclusione siano legittime e quali no non sono ancora pronti.
E sempre l'Autorità potrebbe — si spera in tempi brevi — consentire alle grandi imprese di cominciare a recuperare i lavori all'estero, varando modelli provvisori e semplificati di certificato lavori di intesa con la Farnesina.
Ma il rinvio più clamoroso è quello contenuto nel nuovo Codice antimafia, annunciato in grande stile come un intervento semplificatore. E in effetti aiuterà senz'altro imprese e operatori sapere che il certificato antimafia raddoppia il periodo di validità, passando da sei mesi a un anno. Peccato che per ora siamo all'annuncio: perché il miracolo si compia davvero bisognerà aspettare il 2014, data in cui — si spera — anche l'ultimo dei regolamenti attuativi del Codice e la banca dati antimafia saranno pronti.

RISCHIO BLOCCO
Le novità della riforma a impatto negativo sui tempi.

Riserve
Pesa il divieto di apporre riserve anche ai progetti già verificati dall'amministrazione. Le imprese lamentano di dover accettare i progetti validati "a scatola chiusa", e di doversi fare carico anche economicamente di eventuali errori progettuali residui. Il cantiere rischia di bloccarsi con il contenzioso se le riserve si avvicinano al fatidico tetto del 20%.

Anas
L'Ente Strade sta perdendo i propri poteri di vigilanza sulle concessionarie da trasferire alla futura Agenzia delle Strade, la cui nascita però è ancora molto incerta. Da dismettere anche le quote nelle concessionarie regionali. L'incertezza provoca un generale rallentamento delle attività dell'Ente.

Accordo bonario
Ora per il contraente generale è vietato ricorrere a questa forma di conciliazione extra-giudiziale delle controversie, anticamera dell'arbitrato. Ma non è chiaro se il divieto vale anche per i contratti in corso (soprattutto con l'Anas) che quindi rischiano di bloccarsi in caso di contenzioso.

DURC
Da quando il primo gennaio la Pa non può più richiedere certificati ai privati, è sorto il dubbio sulla possibilità di autocertificare anche la regolarità contributiva. Una circolare del Lavoro non ha chiarito del tutto lo scenario, quindi si rischia di rallentare la procedura di gara.

Terre e rocce scavo
Nato da un problema specifico di riutilizzo del materiale per gli scavi in galleria, la difficoltà riguarda ora tutte le costruzioni, da quando è stato previsto un nuovo Dm Ambiente-Infrastrutture che rimetterà in discussione tutta la classificazione di terre e rocce da scavo ai fini della normativa sui rifiuti.

Centrali di committenza
Tra un mese saranno obbligatorie per i piccoli Comuni per tutti gli appalti di lavori, servizi e forniture. Sono da "creare" da zero e rischiano quindi di paralizzare i contratti delle Pmi.

Mauro Salerno e Valeria Uva (fonte: Il Sole 24 Ore Edilizia e Territorio)