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Briciole di pane

Appalti, verso la sanatoria sui certificati delle imprese

Lavori pubblici. Nel decreto sviluppo una norma di riforma della qualificazione

Milano, 23 maggio 2012 – Il ministero delle Infrastrutture è pronto a disinnescare la "bomba certificati lavori" che agita i sonni di migliaia di costruttori. Il problema riguarda l'obbligo delle imprese di rintracciare, presso la Pa, i documenti relativi ai vecchi appalti per poter ottenere il via libera alle gare pubbliche che prevedono lavori, dagli impianti al restauro, inclusi nelle cosiddette «categorie variate» (Og11, Os2, Os7, Os8, Os12, Os18, Os21).
Il termine per mettersi in regola, già prorogato di sei mesi a fine 2011, scade il prossimo 8 giugno, quando si concluderà la fase transitoria del regolamento appalti (Dpr 207/2010). Il rischio non riguarda solo l'impossibilità di acquisire nuovi lavori, ma anche - come temono le imprese - che qualche stazione appaltante, per tutelarsi, decida addirittura di fermare i cantieri assegnati sulla base della qualificazione nelle vecchie categorie. Uno scenario che il ministero è intenzionato a evitare. Tanto da prevedere un apposito capitolo nella bozza di «provvedimento d'urgenza in materia di infrastrutture e trasporti», anticipato ieri dal Sole 24 Ore.
Secondo le stime più attendibili i certificati da riemettere sarebbero circa 25mila. Finora rinnovati soltanto nel 15% dei casi. Troppo poco per non rischiare il caos a giugno. Da qui la decisione di intervenire. Senza però concedere un'altra proroga. Piuttosto allineandosi alla posizione dell'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici. La soluzione prevede un regime semplificato che limita la remissione dei certificati di esecuzione lavori alle sole categorie modificate Og 11 (impianti tecnologici) e Os 18 (componenti strutturali in acciaio e metallo), mentre per le altre prevede una conversione automatica tra le vecchie e le nuove categorie.
Il provvedimento risolve anche la spinosissima questione relativa alla qualificazione degli impiantisti che rischiava di tagliare fuori dal mercato centinaia di imprese, a causa dell'inasprimento dei requisiti della categoria Og 11. Il Dpr 207/2012 prevede l'innalzamento dal 100% al 180% dei requisiti necessari a dimostrare la capacità di eseguire questo tipo di lavorazioni. L'asticella torna al 100%, assecondando la richiesta delle imprese del settore. Tra le agevolazioni anche il raddoppio (dal 25% al 50%) della tolleranza rispetto ai requisiti di attrezzature e organico previsti dalla verifica triennale degli attestati Soa. Ammorbidimento in chiave anti-crisi, spiega il ministero, valido fino al 31 dicembre 2013.

Mauro Salerno (Il Sole 24 Ore)