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Briciole di pane

Armani: "Bene fusione con FS, insieme si puo' fare meglio"

Roma, 18 aprile 2016 - “Lavorando insieme si può fare meglio”. Così il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, intervistato dall'Adnkronos, ha commentato il progetto all'esame del governo di una fusione con Ferrovie dello Stato, per creare una grande azienda per le infrastrutture. “Ci sono tantissime analogie nel modello di funzionamento di Ferrovie e Anas”, ha spiegato il presidente. Fs è stata ''avvantaggiata'' perché è già fuori dal perimetro della pubblica amministrazione. ''Ha già raggiunto l'autonomia finanziaria che per noi è ancora un obiettivo e quindi, sicuramente, è un soggetto industriale che ha sinergie e analogie''.

Ferrovie può essere, quindi, ''un modello che Anas può avere l'obiettivo di raggiungere. Questo rende possibile studiare l'aggregazione tra Anas e Ferrovie nell'ottica di valorizzare Anas e di fargli percorrere più velocemente la strada che ha come obiettivo'', spiega il presidente. Se avviene l'operazione, ''è nell'interesse dell'impresa'' perché ''vogliamo valorizzare Anas il prima possibile''. Se Fs è uno strumento per accelerare il processo, allora ''è sicuramente utile''. E per quanto riguarda l’autonomia finanziaria “potrebbe essere un'accisa sui carburanti, oppure un bollo, come quello che si paga in Svizzera e Austria”, ha detto Armani. Lo strumento può essere diverso ma l'obiettivo è uno: raggiungerla perchè è fondamentale non dipendere più finanziariamente dallo Stato. E' una ''relazione malata'' quella che vincola la sopravvivenza di un'azienda all'istituzione. ''Va risolta''. ''L'azienda deve fare l'azienda e l'istituzione deve fare l'istituzione'', ha sottolineato Armani. ''Noi forniamo un servizio: le strade devono essere pulite, senza buche, le opere si devono completare nei tempi e nei costi previsti. Questi sono obiettivi industriali che possono essere tranquillamente valutati e contrattualizzati''. Il presidente ha aggiunto poi di aver ''lavorato molto, d'accordo con il governo, per proporre una soluzione che portasse velocemente all'autonomia finanziaria''. Oltre al modello delle accise ''ne esistono altri. Nel nord Europa si applica un bollo che paga le infrastrutture, che si chiama 'vignette'; in Svizzera e in Austria viene applicato sulle auto''.

L'Anas, ha insistito Armani, ''deve essere remunerata per l'attività che fa e il consumatore deve poter pretendere un livello giusto di servizio. Questo crea un equilibrio: garantisce gli utenti della strada sul servizio che ricevono''. Armani ha poi affrontato il tema della corruzione: “E’ sicuramente un grande problema della burocrazia - ha spiegato - ed è evidente che è stato ed è un problema anche per l'Anas''. Ma l'obiettivo dichiarato dal presidente è quello di ''riportare l'azienda a essere utile, pulita e trasparente nei processi decisionali''. Spesso la corruzione, ha spiegato Armani, ''si annida anche lì dove le regole sono seguite. Anzi, la complicazione delle regole porta un'opportunità di corruzione. Superare una fila molto lunga è un'opportunità per farsi pagare''. ''Il riconoscimento di proventi corruttivi a fronte di diritti reali'', come una gara da vincere, ''è connotata nella complicazione delle regole'', ha osservato il presidente. Anas ha pensato di affrontare il problema della corruzione creando ''processi decisionali chiari'' e ''separando chi decide da chi controlla''. Grazie alle modalità adottate dall'azienda è stato possibile ''identificare velocemente le persone che non potevano rimanere, perché avevano operato male, in modo non adeguato e ripulire e sistemare i processi decisionali e aziendali''. Positivo il giudizio sulla riforma del codice degli appalti che ha ricevuto oggi il via libera del Cdm. ''Siamo soddisfatti e vogliamo lavorare per farlo migliorare ulteriormente''. Il provvedimento secondo Armani ''va nell'ambito della necessità di semplificare'' la normativa attuale che, in particolare per quanto riguarda le grandi opere, ''è quanto di peggiore si sia visto nella contrattualizzazione tra cliente e fornitore in Italia''.

Il livello di contenzioso stratificato, spiega il presidente, ''è inimmaginabile, solo per Anas si tratta di 9 miliardi di euro in questi anni''. Il governo ha ''giustamente cercato di andare verso una direzione innovativa, allineandosi alla comunità europea, per semplificare i punti che potevano essere fonte di disfunzione''. Dopo il varo da parte del Consiglio dei ministri ''siamo in attesa di vedere quello che succederà''. Infatti ''l'applicazione delle norme sta nelle persone che le applicano'', osserva Armani. ''Sicuramente l'introduzione di un regolatore quale l'Anac, per la risoluzione dei problemi e l'alleggerimento del contesto normativo, è utile''. Il Presidente Armani ha poi fatto un bilancio del suo primo anno in azienda: ''L'Anas – ha detto - si può trasformare in un'azienda che da zero valga 20 miliardi di euro nel bilancio dello Stato. E' una sfida importante, che sicuramente mi stimola. Quindi fino a che c'è la possibilità di dare un contributo per migliorare l'azienda, questo è il posto migliore dove potevo andare''. Armani è approdato alla presidenza dell'Anas il 18 maggio e non nasconde che ''è stato un anno molto complicato, più complicato di quanto pensassi all'inizio. Pensavo di poter realizzare più velocemente le idee con cui sono venuto in questo posto. Però nel frattempo mi sono venute altre idee'', scherza il presidente. ''E' un posto in cui ci sono molti stimoli di innovazione, si può fare tantissimo''.