Assologistica, City Logistics come sfida
Creata una commissione sulla distribuzione urbana delle merci
Roma, 15 giugno 2015 – Paradossi della logistica. In linea teorica, pubblico e privato dovrebbero assolutamente convergere quanto a obiettivi, progettualità e sfide da affrontare. A chi non giovano, infatti, collegamenti efficienti, strade decongestionate e mobilità sostenibile? In pratica, però, la situazione è completamente diversa.
Il “fare sistema”, premessa indispensabile di qualsiasi discorso logistico, implica anche, e prima di tutto, la rinuncia alle vischiosità di corto respiro e alle rendite di posizione. L’irrealizzabilità della premessa produce la stasi del discorso: che spesso dà l’impressione di girare a vuoto, in un reiterarsi di iniziative non esenti dal rischio del déjà vu.
Entro un contesto siffatto segna un piccolo, ma significativo passo in avanti l’istituzione, da parte di Assologistica (Associazione Italiana delle Imprese di Logistica, Magazzini Generali, Magazzini Frigoriferi, Terminalisti Portuali, Interportuali ed Aeroportuali), di una nuova commissione denominata “Distribuzione urbana/ ultimo miglio”, destinata quindi a occuparsi di un tema-chiave della logistica, strettamente connesso alle grandi problematiche di mobilità urbana e governance delle aree metropolitane.
Parliamo di passo avanti, perché, almeno secondo il comunicato stampa di Assologistica del 9 giugno scorso, la commissione, anziché ripartire da zero, intende muovere dall’approccio metodologico e dai risultati già parzialmente raggiunti in sede ministeriale (tra cui spicca la bozza di “Accordo sulla Distribuzione Urbana Merci” messa a punto all’interno del Piano Nazionale della Logistica 2012-2020). Quell’approccio e quei risultati, lo rammentiamo, rappresentano, a loro volta, il frutto di un impegnativo lavoro della (ex) Consulta Generale per l’Autotrasporto e per la Logistica. Lavoro fortemente multidisciplinare, curato anche, et pour cause, dal gestore delle grandi arterie stradali di ingresso alle aree urbane (ANAS Spa).
Ritornando al concetto che si cercava di esprimere all’inizio: è senz’altro positivo il fatto che, in una sorta di staffetta, un organismo privato (Assologistica) raccolga il testimone lasciato da un’istituzione pubblica (la Consulta in seno al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Deve però far seguito, agli studi e ai protocolli d’intesa, la concreta implementazione delle misure e la effettiva generalizzazione delle buone prassi adottate, sporadicamente, in sede locale. Per uscire da un’inerzia il cui protrarsi fa sì che qualsivoglia tavolo tecnico, o gruppo di lavoro, dedicato al tema “ultimo miglio” finisce, invariabilmente, per essere il “penultimo”.
