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Briciole di pane

Atlantia do Brasil

In vista l'ok degli azionisti alla fusione con Gemina. Nel futuro del gruppo sempre più estero e aeroporti

Milano, 27 aprile 2013 – A un passo dall'ok dell'assemblea alla fusione con Gemina, Atlantia guarda già futuro. Nelle scorse settimane la Dirección de Aeropuertos del ministero delle Infrastrutture cileno ha avviato la fase di pre-qualifica per la gestione dell'aeroporto Arturo Merino Benitez di Santiago del Cile. Uno scalo da 13 milioni di passeggeri l'anno, che ha in ballo un piano di investimenti da oltre 700 milioni di dollari. Sarà proprio la partecipazione a questo bando, che entrerà nella fase competitiva vera e propria a luglio, il primo banco di prova della nuova SuperAtlantia, che ingloberà Gemina. I soci dei due gruppi saranno chiamati ad approvare l'operazione il 30 aprile, ma a questo punto non si attendono particolari sorprese. Il passaggio nei due board, i primi di marzo, è filato liscio e, considerando che Sintonia (Benetton) controlla il 46,4% di Atlantia e che il patto di sindacato di Gemina mette insieme circa il 66% delle azioni, gli imprevisti dovrebbero essere scongiurati.
Come sarà il nuovo gruppo post-fusione? Guardando ai risultati 2012 dei due player, pro-forma si avrebbe un palo infrastrutturale da 4,6 miliardi di fatturato e 2,6 miliardi di ebitda, di cui il 90% proveniente dalle attività autostradali. Dal punto di vista geografico, invece, la percentuale di margine operativo lordo generata all'estero è del 16%, contro 1'84% in Italia, tra aeroporti e strade a pedaggio. Per quanto riguarda il 2013, la previsione è di un ebitda a quota 2,9 miliardi. Un risultato pro-forma che comprende interamente anche i 350 milioni di margine operativo lordo previsto per Gemina nell'anno in corso. Al miglioramento della marginalità del 2013 contribuirà però anche il consolidamento per l'intero esercizio delle concessionarie brasiliane e cilene acquisite nel 2012 e l'avvio, nel prossimo autunno, del sistema di pedaggio satellitare per mezzi pesanti messo a punto in Francia. Ma il 2013 per il nuovo gruppo, guidato dall'amministratore delegato Giovanni Castellucci, dovrebbe essere anche l'anno dell'espansione nel business aeroportuale, con la partecipazione ad alcune delle più importanti gare del settore in America Latina In particolare, la nuova Atlantia, grazie alle capacità di Aeroporti di Roma (portata in dote da Gemina), dovrebbe candidarsi a gestire tre scali: quello di Santiago del Cile e quelli di Rio de Janeiro e Belo Horizonte in Brasile. La procedura più avanzata è quella per l'aeroporto cileno, il principale del Paese, che grazie al piano di espansione previsto dalla nuova concessione punta ad accogliere 29 milioni di passeggeri l'anno entro il 2030 e 50 milioni entro il 2050 (Fiumicino si è fermata a quota 37 milioni nel 2012). Si tratta di uno scalo che negli ultimi 20 anni ha registrato una crescita media annua dei passe14:eri trasportati di oltre l'8%, con un picco superiore al 14% tra il 2010 e il 2011. Il nuovo concessionario dell'infrastruttura nel periodo 2015-2030 avrà il compito di realizzare un terminal per i voli internazionali, da circa 200 mila metri quadrati e di portare a termine ampliamenti e adeguamenti già pianificati, come quelli che permetteranno all'aerostazione di accogliere senza problemi anche aerei di grandi dimensioni come gli Airbus 380. Il tutto per un investimento di circa 700 milioni di dollari. In base a quanto previsto dalla pre-qualifica, i raggruppamenti interessati a gestire lo scalo (oggi è un consorzio formato dalla spagnola Acs, la canadese Airport Services e la cilena Agunsa) dovranno prevedere una quoti di almeno il 25% per una società con esperienza nel settore. Il che significa che questa sarà la quota minima per Atlantia, se dovesse decidere, com’è probabile, di partecipare alla gara assieme ad altri gruppi.

Luisa Leone (Milano Finanza)