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Briciole di pane

Atlantia: Ecomouv non resterà al verde

La controllata di Atlantia riceverà 18 mln al mese anche con l'ecotassa bloccata

Milano, 8 gennaio 2014 – Si fa in discesa la strada di Atlantia verso Parigi. Entro fine mese la controllata Ecomouv, che ha realizzato il sistema di riscossione dell'ecotassa francese, lo metterà a disposizione del committente e da allora avrà diritto al pagamento di una sorta d'affitto mensile di circa 20 milioni di euro, per un totale di 240 milioni l'anno. Denari che Parigi dovrà corrispondere a Ecomouv anche se la tassa sui mezzi pesanti dovesse continuare a rimanere congelata, come lo è ora, dopo la decisione del governo di bloccarne l'avvio, previsto per lo scorso ottobre. Certo prima che il pagamento a Ecomouv scatti, il consorzio (70% Atlantia e partecipato anche da Thales, Sncf, Sfr e Steria) dovrà attendere che il sistema sia validato e che sia dimostrato che tutto funziona in maniera perfetta. Una questione chiarita, qualche giorno fa, anche dal ministro dei Trasporti francese, Frederic Cuvillier, che nel corso di un'audizione in Parlamento ha spiegato che la remunerazione da riconoscere a Ecomouv scatterà obbligatoriamente una volta che sarà dimostrato che il dispositivo funziona perfettamente dal punto di vista tecnico. In altri termini, l'avvio dei pagamenti alla controllata di Atlantia non sarà automatico, ma se tutto funzionerà come previsto, dopo i primi tre mesi dalla consegna dei dispositivi Parigi dovrà iniziare a pagare l'affitto mensile, che dovrebbe essere corrisposto in quattro rate trimestrali ogni anno. Insomma dopo giorni veramente difficili e toni molto aggressivi, soprattutto da parte del ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici, ora il dossier sembra tornato nelle mani di Cuvillier e del primo ministro, Jean-Marc Ayrault, che hanno sempre utilizzato toni molto più soft. Forse anche perché il contratto siglato con Ecomouv prevede una maxipenale fino a 1 miliardo per la sua eventuale cancellazione, una spesa che sarebbe davvero difficile da far digerire ai francesi.
Certo la patata bollente rimane nelle mani del governo, senza contare che in questi giorni dovrebbero anche iniziare i lavori della commissione d'inchiesta del Senato creata proprio per fare luce sulla questione dell'eco- tassa e del contratto con Ecomouv. Un appalto che è stato aggiudicato nel 2011 al consorzio guidato da Atlantia dopo una regolare gara internazionale. Ma questo non sembra più sufficiente a placare le polemiche, visto che ormai in Francia la partita ha assunto connotati squisitamente politici ed è entrata nel calderone del malcontento popolare legato all'aumento della pressione fiscale. Intanto, nei giorni scorsi, Atlantia ha portato a casa un buon risultato. Il governo italiano ha dato l'ok agli aumenti annuali delle tariffe sulla rete autostradale, che per Autostrade per l'Italia sono stati del 4,43%, mentre per il Raccordo Autostradale Valle d'Aosta sono arrivati al 5%, per la Tangenziale di Napoli si sono fermati all'1,89% e per la Società Traforo del Monte Bianco al 3,35%.

Luisa Leone (MF-Milano Finanza)