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Briciole di pane

Auto, ad agosto altro crollo del mercato

Per l'Anfia è colpa dell'imposizione fiscale sul comparto

Roma, 3 settembre 2013 - Il mercato dell’auto in Italia è tornato ai livelli di 50 anni fa e per risollevarlo occorre prima di tutto rivedere il sistema di imposizione fiscale che grava su di esso. Parola di Roberto Vavassori, Presidente di Anfia (l’Associazione delle industrie automobilistiche italiane) che commentato gli ultimi dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.


Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad agosto il mercato italiano dell'auto ha totalizzato 52.997 immatricolazioni, il 6,6% in meno rispetto ad agosto 2012 (quando era stato di 56.715 unità). Nel progressivo da inizio anno, i volumi complessivi ammontano a 893.037 unità, con una contrazione del 9% rispetto a gennaio-agosto 2012 (981.545 unità).


“Il mercato – ha spiegato Vavassori -, presenta nuovamente una forte contrazione nel mese appena concluso, pur confrontandosi con un agosto 2012 già particolarmente negativo (-20,2%). I livelli di immatricolazioni di agosto non erano così bassi dal lontano 1962, quando le immatricolazioni furono appena 49.7661”. Alla base del crollo, secondo l’Anfia, vi è l’imposizione fiscale sull’auto: “Dai premi assicurativi alle accise sui carburanti”. Vavassori spiega: “Si consideri che la componente fiscale dei prezzi dei carburanti è già arrivata al 58% per la benzina e al 55% per il diesel, per citare solo due voci di spesa, senza contare che le tensioni internazionali suscitate da un possibile intervento Usa in Siria stanno facendo aumentare il prezzo industriale del greggio”. Da qui la ricetta, Anfia propone “di cominciare dalla rimodulazione della pressione fiscale, con l'eliminazione del superbollo, la revisione dell'Ipt, e un trattamento fiscale delle auto aziendali allineato a quello degli altri maggiori Paesi europei, per far gradualmente ripartire le vendite. Sul versante dell'industria, interventi su fisco, credito, supporto all'export, investimenti diretti esteri, e R&D non sono più procrastinabili”.


Nel calo generale, tuttavia, c’è anche qualche segno positivo se si guarda al dettaglio del mercato. Il gruppo Fiat, infatti, è andato meglio del mercato, fermandosi ad un calo del -6,05%. Secondo una nota della casa automobilistica, la prestazione migliore del gruppo è dovuta al miglioramento delle vendite del marchio Fiat rispetto agli altri (+0,2% rispetto all’agosto 2012 e +0,4% rispetto a luglio 2013). Tra le vetture dei costruttori stranieri, invece, le più richieste in Italia sono state leVolkswagen le cui vendite ad agosto però sono diminuite del 23,62%. In forte calo anche le vendite delle seconde e terze classificate, rispettivamente Ford (-17,35%) e Opel (-25,15%).

 

“Le auto immatricolate in Italia il mese scorso sono la metà (-49,6%) rispetto a quelle vendute nell'agosto 2007, cioè nell'ultimo anno prima dell'inizio della crisi”, ha intanto rilevato il Centro Studi Promotor. Mentre dall'associazione delle case automobilistiche estere (Unrae), è stato sottolineato come il calo di agosto rappresenta il 39/mo segno negativo dall'inizio della crisi economica nel 2007. Ma secondo il presidente Massimo Nordio, anche se “l’auspicata ripresa non si è ancora manifestata nella raccolta degli ordinativi di auto nuove, i provvedimenti che il Governo sta prendendo, con la prospettiva di migliorare entro la fine dell'anno la disponibilità di spesa delle famiglie, aprono uno spiraglio ad un leggero miglioramento della propensione agli acquisti”.
 

Andrea Zaghi