Auto, a maggio in Italia vendite a +27,29%
Le previsioni per fine anno indicano un aumento del 7-9%. Ma diminuisce la propensione all'acquisto

Torino, 3 giugno 2016 – Lo ha ufficializzato il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture: in maggio il mercato delle auto in Italia è stato protagonista di una crescita da record nelle vendite. Stando alle rilevazioni, infatti, sono state immatricolate 187.631 vetture, con una crescita del 27,29% rispetto allo stesso mese del 2015. Così, il totale dei cinque mesi dell'anno è arrivato a 875.778 consegne, in crescita del 20,5% sull'analogo periodo 2015. A fare la parte del leone, per la diciassettesima volta, è stata Fca con immatricolazioni per 55.891 autoveicoli, il 33,3% in più sullo stesso mese 2015, con la quota che sale dal 28,4 al 29,8%.
Le valutazioni della filiera.
Situazione positiva, quindi, anche se le analisi degli attori della filiera produzione-distribuzione di auto hanno interpretazioni leggermente diverse.
L’incidenza di due giorni lavorativi in più a maggio viene indicata, per esempio, come elemento positivo dall’Anfia. "I volumi mensili di immatricolazioni non erano così elevati dal 2009 e nel confronto con maggio 2015, comunque, hanno pesato anche gli effetti di calendario, con 2 giorni lavorativi in più nel mese appena concluso", è stato infatti il commento di Aurelio Nervo, Presidente dell'associazione dei costruttori. Sempre Nervo ha però sottolineato che "si tratta, in ogni caso della quinta crescita consecutiva a doppia cifra per il mercato italiano (e del ventiquattresimo incremento mensile consecutivo), una crescita decisamente più importante di quella registrata ad aprile (+11,5%). Le previsioni di chiusura d'anno, che si attestano attorno a 1,7 milioni di autovetture immatricolate, con una variazione positiva tra il 7 e il 9% rispetto al 2015, lasciano presagire rialzi di mercato più contenuti nel secondo semestre del 2016”.
"Le offerte promozionali e il super ammortamento fanno crescere il mercato auto al di là di ogni più rosea aspettativa. Un risultato conseguito forse anche con forzature su canali come noleggio e chilometri zero. Questo lo affermiamo perché gli ordini di maggio presso i concessionari non hanno riscontrato l'effervescenza delle targhe". E' stato invece il commento del Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi. Lo stesso ha poi ricordato che a fine anno scade la possibilità offerta dal cosiddetto “super ammortamento”; oltre a questo Pavan Bernacchi ha spiegato che occorre avviare “un discorso più ampio che riguarda la mobilità urbana di persone e merci, la qualità dell'ambiente e la politica fiscale su tutti gli autoveicoli”.
Secondo Massimo Nordio, Presidente dell'Unrae (l'associazione delle case automobilistiche estere), "il mercato italiano sta andando a gonfie vele, spinto, nelle vendite alle famiglie, dalle fortissime azioni commerciali offerte dalle Case con le proprie Reti, che però agiscono su poco meno del 60% delle immatricolazioni totali del mercato". Valutazioni positive quindi per il meccanismo del “super-ammortamento” nelle vendite a società. Più in generale, l'auspicio dell'Unrae è che, in tema di auto aziendali, possa essere preso in considerazione anche l'innalzamento dell'attuale quota di deducibilità (20%), per avvicinarla ai regimi fiscali applicati nei maggiori Paesi europei".
Certamente positiva è la valutazione del Centro Studi Promotor (Csp), che parla di una conferma della ripresa delle vendite di auto in Italia su basi solide e di un maggio “stupefacente”. Il Csp rivede al rialzo la previsione per il 2016: da 1.747.000 a 1.810.000 vendite. "L'incremento delle vendite – spiega Gian Primo Quagliano - è dovuto alla spinta della domanda di sostituzione arretrata che incide fortemente sulle decisioni di acquisto anche in questa fase in cui sembrano impallidire le prospettive di ripresa dell'economia italiana". Quagliano quindi sottolinea che "la crescita delle immatricolazioni interessa quasi tutti i marchi con pochissime eccezioni. E molto significativo è anche il fatto che gli operatori segnalano che la domanda non privilegia più le versioni spartane dei diversi modelli, come accadeva durante la crisi, ma si sta gradualmente spostando verso le versioni più ricche di dotazioni di serie o opzionali. La domanda sta quindi gradualmente ritornando agli standard normali non solo in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi".
Gli aspetti da tenere sotto osservazione.
Sempre secondo Anfia, inoltre, occorre tenere conto degli effetti dell’aumenti dei carburanti.
“L'incidenza fiscale sui carburanti – è stato spiegato in una nota -, diventa sempre più alta. Ormai raggiunge, infatti, il 70% del prezzo alla pompa per benzina e gasolio e determina un gettito per lo Stato superiore al 50% di tutto il carico fiscale sulla motorizzazione. Gettito che, tuttavia, non viene adeguatamente reinvestito in servizi di mobilità e infrastrutture".
Una certa preoccupazione emerge, invece, dalle analisi condotte da Findomestic sulla propensione all’acquisto di aiuto che sarebbe in diminuzione. L'Osservatorio mensile Findomestic, infatti, ha rilevato che la propensione al’acquisto passa dal 12,3% all'11,8% e la spesa media che si intende sostenere è di 19.662 euro. In flessione anche il segmento dei motocicli (da 6,5% al 6%) con un controvalore in termini di previsione di spesa che ammonta a 2.377 euro. I soggetti intenzionati all'acquisto di automobili usate, invece, crescono passando dall'8,2% all'8,3% (5.809 euro).
Si muove anche il mercato della componentistica.
Mentre il mercato delle auto dà segni di indubbio valore, anche il comparto della componentistica manifesta segno di dinamicità ma sul fronte della produzione. Le aziende della componentistica-auto italiane e tunisine, infatti, hanno appena firmato a Torino un accordo per favorire lo sviluppo dei rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi e degli insediamenti produttivi, anche attraverso joint venture, in Tunisia. Lo ha previsto un Memorandum of Understanding siglato tra Anfia, Taa (Tunisia Automotive Association) e Conect World (Confederazione delle Imprese di Tunisia), firmato a Torino insieme a Conect Italia. Il settore delle industrie meccaniche ed elettroniche è il primo settore esportatore della Tunisia e ha proprio nei mercati di Francia Germania, Italia e Spagna i maggiori sbocchi.