Autocisa, sedici milioni di utile Tibre rimandata all'anno prossimo
Approvato il bilancio della società Autocamionale
Roma, 30 marzo 2011 - Sedici milioni di euro di utile, di cui otto da distribuire ai soci. Questi i dati salienti dell'assemblea dei soci di Autocisa spa che gestisce l'autostrada A15 da Parma a La Spezia, tenutasi lunedì. Nel corso dell'assemblea sono stati forniti anche alcuni dati sul traffico lungo l'Autocisa: dopo un calo registratosi nel 2009, al colmo della crisi economica che ha investito anche l'Italia, il traffico, soprattutto quello pesante, ha mostrato segni di ripresa nel corso del 2010. Giulio Burchi, presidente della società, ha spiegato che la società l'anno scorso ha fatto registrare un utile di esercizio di oltre 16 milioni di euro, con un incremento del 25% rispetto al 2009. Lieve l'aumento degli introiti dovuti ai pedaggi, in particolare dei veicoli pesanti ( 4,62%): dati che sono in ulteriore crescita nel primo bimestre del 2011. La nomina del nuovo Cda di 27 membri, in carica fino al 2013 e a prevalenza privata - il capitale è controllato per l'84,44% dalla società Sias e altre del gruppo Gavio, per il 4,1% da altri privati e per l'11.47% da amministrazioni pubbliche tra le quali la Provincia e il Comune di Parma - è avvenuta al termine dell'assemblea dei soci che ha approvato il bilancio della società. I vertici di Autocisa hanno quindi annunciato che l'iter burocratico per la realizzazione del primo tratto del TiBre, da Fontevivo a Bozzolo, è concluso. Non hanno detto quando potrebbero cominciare i lavori ma hanno riferito che se non sarà quest'anno sicuramente lo sarà nel 2012. Una notizia confortante dopo che nei mesi scorsi nelle sede della regine Lombardia era stato presentata una sorta di progetto alternativo alla Tibre con la previsione di costruire il solo tratto nord della Tirreno Brennero - che è più lungo di quello a sud - , da Verona a Bozzolo, e agganciarlo qui alla sola metà occidentale della Cremona-Mantova. Il nuovo tracciato collegherebbe dunque Verona a Cremona. Una sorta di L rovesciata che esclude sia Parma che Mantova. I tratti esclusi non sarebbero cancellati, ma rinviati ad una indeterminata fase successiva.
