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Briciole di pane

Autostrade: Maxipiano da 22 miliardi

Potenziati o riqualificati oltre 1.100 km delle rete. Stanziati 6 miliardi per passante di Genova e Tirrenica

“Più di 1,5 miliardi di investimenti nel 2010. Per un piano complessivo in corso di realizzazione di circa 22 miliardi di euro da completare entro il 2020”. La road map di Giovanni Castellucci, Amministratore delegato di Atlantia, la società che controlla Autostrade, è in questi due grandi numeri.

“Interventi ciclopici - dice al Messaggero il top manager - garantiti da una quadro tariffario certo, dalla fiducia dei mercati di capitali e dalla volontà di puntare forte proprio sullo sviluppo infrastrutturale in Italia. Per potenziare ed espandere un terzo della nostra attuale rete autostradale, vale a dire circa 1.100 chilometri”.
Partiamo dal 2009 e poi parliamo delle sfide di quest'anno?
“Il 2009 è stato un anno positivo del quale siamo soddisfatti. Abbiamo investito quasi 1,3 miliardi di euro.  L'affidamento dei lavori “in house” alla controllata Pavimental sta dando risultati oltre le attese e in tempi rapidi. Nel 2010 investiremo oltre 1,5 miliardi di euro, il 15% in Pil”.
Non pensa che il vostro debito possa frenare i piani di sviluppo?
“Non è così. Il quadro tariffario finalmente stabile ci consente di avere un piano di sviluppo ambizioso. Abbiamo il rapporto tra debito e generazione di cassa (Ebidta) più basso del settore e un rating migliore dei nostri concorrenti. Abbiamo un livello di rischiosità misurato sui cds affidabile come quello di un Paese sovrano. L'assenza di rischio regolatorio è per noi vitale e ci consente di attrarre capitali sui mercati internazionali. Il successo dell'ultima emissione di Bond da 1,5 miliardi ne è la prova”.
Nessun problema quindi?
“Proprio il livello contenuto e sostenibile del debito ci consentirà un deciso sviluppo nei prossimi anni. E quindi lo andremo ad aumentare - sempre con cautela - perchè ci sono margini per farlo. Lo scopo è crescere ancora di più, creando valore per gli azionisti. L'andamento del titolo in Borsa conferma questo trend. Dalla privatizzazione ad oggi il mol è raddoppiato, superando i 2.100 miliardi”.
Puntate più sull'Italia o sull'estero?
“Accelereremo gli investimenti in Italia. Penso soprattutto al passante di Genova e alla Tirrenica. Opere importanti per le quali abbiamo stanziato circa 6 miliardi”.
Sulla Tirrenica a che punto siamo?
“Stiamo andando avanti ed entro l'anno appalteremo anche il primo lotto del tratto a sud. Abbiamo anche in animo di rinforzare la compagine sociale, aprendo ad altri soci industriali”.
Pensate di espandervi in Italia partecipando ad altre gare?
“Siamo già molto presenti in Italia e anzi siamo favorevoli allo sviluppo di nuovi poli autostradali concorrenti”.
Complessivamente il piano Italia quanto vale?
“Circa 22 miliardi da spendere nei prossimi 10 anni. Che significa 1.100 chilometri da ricostruire. Per dare più qualità e sicurezza alle nostre infrastrutture. Si tratta di un impegno cciclopico”
Che sottrarrà risorse per l'estero?
“Il focus è in Italia, non c'è dubbio. All'estero è molto positivo il bilancio dell'operazione Itinere del 2009 che ci garantisce una presenza importante in Cile e Brasile che sono Paesi in crescita. L'India è l'obiettivo futuro”.
E Impregilo?
“Siamo entrati nel 2005 per salvare la società e mi sembra che il risultato sia stato centrato. Adesso serve una strategia aggressiva di crescita, soprattutto sui mercati esteri. Penso ad uno sviluppo nel settore dei termovalorizzatori e dei desalinizzatori, dove l'azienda è leader mondiale, oltre che nelle grandi opere”.
Torniamo ad Atlantia: accorcerete la catena di controllo? E sul fronte del rinnovo dei vertici ci sono novità? Si è parlato dell'arrivo di Palenzona...
“Queste sono decisioni spettano agli azionisti. Su questi temi non entro».

Umberto Mancini - Il Messaggero