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Autostrade: Palenzona, Mef sblocchi piani finanziari

Palenzona, attuare mercato unico trasporti in Ue

Roma, 14 dicembre 2016 - Sbloccare i piani finanziari delle società concessionarie autostradali, scaduti tra il dicembre del 2012 e il dicembre del 2013, ancora in attesa del via libera del ministero dell'Economia. A chiederlo è il presidente dell'Aiscat, Fabrizio Palenzona, il quale, nella relazione tenuta alla 50ma assemblea dell'associazione, ha sottolineato l'urgenza di una soluzione. Una criticità, ha evidenziato Palenzona, che "crea problemi agli investitori che hanno bisogno di certezze per poter contribuire allo sviluppo infrastrutturale del Paese". "Si può risolvere - ha detto Palenzona- facendo ricorso all'Autorità giudiziaria che ci da' anche ragione. Ma noi non vogliamo lavorare così “.


Per Palenzona si tratta di "una vicenda fondamentale, per la vita delle nostre aziende". "Fondamentale - ha spiegato- perché da questo passaggio, previsto e disciplinato puntualmente quanto a competenze, tempistiche e procedure, dipendente la possibilità per i concessionari di procedere all'attuazione degli investimenti programmati". Ma alle richieste di aggiornamento dei piani finanziari avanzate dalle concessionarie è seguito un "lungo silenzio" che, ha evidenziato Palenzona, "è espressione di una grave patologia del sistema, che ha obbligato molte società ad attivare un contenzioso dinnanzi all'autorità giudiziaria per accertare, come in effetti è stato, l'illegittimità dell'inerzia. E' veramente penoso per i nostri operatori essere costretti ad arrivare fino a questo punto".


Ma c'è anche un altro dossier caldo che interessa le concessionarie autostradali: il nuovo codice degli appalti. "Sembrava che chi criticava il nuovo codice, fosse dalla parte dei corruttori. Ma se fossimo stati ascoltati prima, qualcosa si poteva evitare", ha premesso il presidente dell'Aiscat. Nel mirino c'è "la norma che obbliga i concessionari autostradali ad affidare a terzi l'80% dei contratti di lavori, servizi e forniture a fronte di contratti di concessione, validi ed efficaci, che dicono altro". "Siamo aperti a tutto ma i contratti li dobbiamo difendere. Il nostro futuro dipende dal rispetto di questi contratti", ha detto Palenzona invitando ad affrontare la questione "senza demagogia, pregiudizio e strumentalizzazioni".


"Il settore autostradale - ha sottolineato Palenzona - rappresenta uno dei maggiori investitori del paese in opere pubbliche, in un momento storico in cui gli investimenti pubblici languono e il mondo delle costruzioni preme per trovare nuovi spazi, anche in maniera 'creativa'". Per questo, " auspichiamo vivamente che la disposizione possa essere seriamente riconsiderata. Se un certo, seppur minimo, segnale in tal senso c'è stato, con le dichiarazioni del ministro Delrio sulla possibilità di escludere dalla percentuale perlomeno le manutenzioni, confidiamo in apertura che realmente possano ristabilire le condizioni di legittimità della norma e di efficienza dei concessionari".


Ma c'è anche un'altra sfida che vede impegnati i concessionari autostradali che è quella della sostenibilità delle tariffe per far sì, ha detto Palenzona, che "l'utente e la piccola impresa non siano strangolati da tariffe troppo elevate in un'economia di crisi ma allo stesso tempo siano garantiti gli investimenti".
L'obiettivo è quello del contenimento della dinamica tariffaria assicurando andamenti tariffari tendenzialmente in linea con l'inflazione, inferiori a quelli a cui i concessionari autostradali avrebbero diritto sulla base delle attuali regole contrattuali e dei piani economico-finanziari. Il modello delineato nel corso del lavoro tra istituzioni italiane ed europee permette di compensare gli investimenti non attraverso aumenti tariffari proporzionali ma spalmando la dinamica tariffaria su un arco temporale maggiore e strettamente necessario per recuperare il costo degli investimenti.

Quello che è certo, come ha assicurato Palenzona, è che le concessionarie autostradali sono disponibili a sedersi tutti i tavoli di trattativa per arrivare "a soluzioni condivise". "La nostra chiara richiesta al Governo e alla commissione europea è quella di esserci, non contro ma accanto, con i rispettivi ruoli svolti con impegno, serietà e responsabilità".
 

  Aiscat