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Briciole di pane

Autostrade: sui pedaggi Lupi chiede lo sconto per i pendolari

Le concessionarie risponderanno entro martedì prossimo

Roma, 15 gennaio 2014 – Forse lo sconto ci sarà. Almeno per gli utilizzatori frequenti delle autostrade che per spostarsi entrano al casello quotidianamente. Pendolari e autotrasportatori potrebbero essere dispensati dai nuovi rincari sui pedaggi, o pagarli in misura ridotta, se le richieste del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi otterranno un “Si”.


All’incontro odierno al Palazzo di Porta Pia con le Società concessionarie riunite nell’Aiscat, "il governo ha chiesto fortemente di istituire a partire da febbraio delle agevolazioni per i pendolari", ha fatto sapere Lupi.
Si discute su possibili forme di abbonamento per queste classi di utenti.


Dalle concessionarie, il ministro Lupi ha detto di attendere una risposta ed una proposta tra lunedì e martedì prossimi, in modo da poter rendere operativa una eventuale soluzione positiva entro i primi giorni di febbraio.

All’incontro erano presenti Fabrizio Palenzona e Giovanni Castellucci, presidente e vicepresidente di Aiscat, ai quali il ministro ha chiesto, più specificatamente, agevolazioni tariffarie del 20 per cento per i pendolari su tutta la rete autostradale.

 

 

Le richieste del Governo


“Le categorie su cui pesa maggiormente l’impatto degli aumenti sono due: gli autotrasportatori e i pendolari - ha precisato Lupi-. Per gli autotrasportatori è aperto da tempo un tavolo con il sottosegretario Rocco Girlanda, e già oggi ci sono stati incontri nei quali è stato affrontato il problema”.
 

Per i “pendolari”, è stato spiegato che sono individuati in base a tre criteri: il viaggio da punto a punto (da un casello all’altro che vanno indicati), la frequenza della percorrenza di questa tratta (chi va al lavoro 5 giorni alla settimana fa 20 viaggi di andata e ritorno al mese, 40 volte la tratta indicata), la lunghezza delle tratta percorsa (sino a un massimo di 50 km per tratta, essendo la percorrenza media sulle nostre autostrade di 40 km).
“A queste persone chiedo che venga riconosciuta - ha domandato Lupi alle concessionarie - una forma di “abbonamento” con una agevolazione tariffaria del 20%, e con una modulazione progressiva a scendere al variare del numero dei viaggi sino a una soglia minima da concordare”. Cioè, chi fa ad esempio 30 viaggi godrà di una agevolazione minore del 20%, per chi ne fa 20 l’agevolazione scenderà ulteriormente.
“In un momento difficile come questo - ha continuato il ministro - si tratta di un importante segnale di aiuto a chi per lavoro o studio deve spostarsi quotidianamente. Ed è un segnale che vogliamo dare indipendentemente dal resto del lavoro che dovremo fare sugli aspetti regolatori delle tariffe”.

 

 

Sugli adeguamenti tariffari


Sull’argomento il ministro Maurizio Lupi ha precisato che c’è stata massima trasparenza sui criteri con i quali si è giunti, dopo un lungo lavoro con il ministero dell’Economia, agli adeguamenti tariffari. “Il luogo idoneo per queste comunicazioni è il Parlamento - ha ribadito-. Ho inviato oggi una lettera ai presidenti delle due Camere perché sia fissata quanto prima un’audizione in merito, presso le competenti Commissioni di Camera e Senato”.
In quell’occasione il ministro presenterà la documentazione dell’iter seguito per giungere a un aumento medio dei pedaggio del 3,9% rispetto a una richiesta media del 4,7 %.

“Abbiamo rispettato i patti e i contratti - ha continuato Lupi - dei sei regimi tariffari in concessione. Il sistema che abbiamo messo in piedi prevede la collaborazione pubblico-privato, investimenti in project financing fatti da soggetti privati con recupero tariffario. Il governo di un Paese occidentale rispetta le leggi e i patti, farlo dà certezza ai mercati e attira investimenti esteri. Chi in passato ha cercato di non dare attuazione agli accordi ha dovuto tornare sui suoi passi e risarcire le concessionarie per i mancati introiti”.
 

Il ministro ha poi spiegato che l’azione svolta dal suo dicastero è stata puntuale, rigida e severa nel controllo di ogni singola richiesta delle concessionarie e nell’applicazione delle regole.
Regole che si basano su tre principi: 1. l’adeguamento del tasso di inflazione; 2. la verifica degli investimenti effettivamente eseguiti ed effettivamente contabilizzati. Nel 2013 gli investimenti sulla rete autostradale sono stati di oltre 2 miliardi di euro (2.031 milioni), il 30% del totale di investimenti in infrastrutture del Paese; 3. Il fattore di riequilibrio con la domanda, quello dal 2008 al 2013 è il primo quinquiennio in cui il traffico è costantemente sceso.

 

 

L’impatto degli aumenti e le agevolazioni

 

“L’impatto sociale degli aumenti non va sottovalutato - ha detto Maurizio Lupi -, per questo la richiesta di forme di agevolazione è stata avanzata con particolare forza dal governo. Parallelamente e indipendentemente da questa richiesta da attuare in tempi brevi, inizia un lavoro più lungo per rendere compatibile i due fattori del sistema: gli investimenti privati e il loro recupero con le tariffe”.


Un lavoro di revisione che il ministro prevede consensuale e che tenga conto della nuova situazione creatasi, in cui fattori una volta non decisivi sono invece diventati oggi fondamentali.
Per questo motivo, il Ministero ha fortemente voluto l’istituzione dell’Autorità dei Trasporti e lo stesso Lupi ha invitato il presidente Andrea Camanzi a essere presente nella sua terzietà all’incontro con Aiscat.

 

Il ministro ha concluso aggiungendo che “il non rispettare i patti in essere avrebbe messo a rischio tutto il sistema. Soprattutto avremmo messo a rischio gli importanti investimenti che stiamo facendo in infrastrutture” ed ha citato gli esempi della tangenziale esterna est di Milano e l’autostrada BreBeMi, decisive per il successo di Expo 2015 e per le quali “è stato appena chiuso il closing finanziario”.

 

M.Z.