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Briciole di pane

Autotrasporto, la Corte Costituzionale "salva" l'azione diretta

Una pronuncia che interessa i padroncini e tutta la filiera

ROMA - Con un’ordinanza di pochi giorni or sono, la n. 37/2018, la Consulta ha dichiarato che non è incostituzionale, in materia di autotrasporto, la previsione della cosiddetta “azione diretta”. Quest’ultima, introdotta nel 2010 e già oggetto di alcuni interventi correttivi oltre che di un copioso dibattito, costituisce, in effetti, un punto caratterizzante della disciplina italiana dell’autotrasporto cose in conto terzi: il sub-vettore cui non venga pagato il corrispettivo può agire per il recupero della somma (e ottenere un decreto ingiuntivo dal Tribunale) nei confronti di tutti coloro che hanno ordinato il trasporto, fino al mittente originario; in sostanza, si tratta di una sorta di rivalsa del sub-vettore verso il committente se il primo vettore non paga.

Chiara la finalità (la ratio, direbbero i raffinati) di una simile previsione: il sub-vettore, collocato in fondo alla filiera, di solito è anche l’elemento più debole della stessa perché imprenditorialmente piccolo. Merita pertanto una tutela particolare rispetto al rischio, notevole, di non vedersi pagato.

D’altra parte, da che mondo è mondo, tutte le regolamentazioni in materia economico-commerciale se favoriscono qualcuno scontentano qualcun altro, e questa non fa eccezione: l’azione diretta è comprensibilmente malvista dal mondo manifatturiero e industriale, nella misura in cui può, al lato pratico, finire per pregiudicare un committente non coinvolto in alcun modo nel rapporto contrattuale tra sub-vettore e vettore. Per questo, negli anni successivi al 2010, il quadro è stato “aggiustato” in senso favorevole alla committenza, prevedendo che la possibilità di avvalersi di un sub-vettore debba essere comunque concordata tra committente e vettore e debba limitarsi a un solo livello (in pratica: la sub-sub-vezione non è ammessa).

Adesso, con l’ordinanza n. 37 pubblicata il 28 febbraio 2018, la Corte Costituzionale – peraltro attraverso una motivazione tutta giocata sul piano formale – si è espressa nel senso della compatibilità dell’attuale sistema con la Carta Fondamentale. Per un po’ di tempo, non dovrebbero esserci cambiamenti all’orizzonte. Ma, in una materia così tormentata, non si può mai dire.

Fornaro Davide