Banca dati per gli appalti e meno oneri sulla privacy
Semplificazioni. Quasi pronto il secondo decreto da approvare entro fine mese
Roma, 19 gennaio 2012 – Colpo di spugna sul Documento programmatico per la sicurezza e i relativi aggiornamenti cui erano costrette le imprese e via libera alla banca dati sugli appalti attivata presso l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, dalla quale le amministrazioni potranno attingere per avere tutte le documentazioni necessarie sulle società che partecipano a gare e appalti. Si allunga l'elenco delle misure di semplificazione amministrativa che stanno mettendo a punto i tecnici del ministro Filippo Patroni Griffi. Dal lavoro, condiviso in un tavolo congiunto con il ministero per lo Sviluppo, sta uscendo testo (non meno di 60 articoli) che dovrebbe confluire in un decreto legge a sé da affiancare a quello con le liberalizzazioni e che potrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri non di domani ma della prossima settimana.
La novità più importante riguarda sicuramente la banca dati sugli appalti, che era stata già prevista nel decreto 70/2011 ma che poi era stata sfilata a fronte di una serie di perplessità dell'Economia. Una volta attivata questa banca dati libererà le aziende che operano nel settore dell'edilizia e delle infrastrutture dalla presentazione, anno dopo anno, di un elenco corposo di documentazione attestante i requisiti tecnici e di ordine più generale necessari per la partecipazione alle gare. L'eliminazione del Documento programmatico per la sicurezza rappresenta invece un completamento rispetto ai provvedimenti di semplificazione in materia di privacy varati l'anno scorso; un fronte di adempimenti amministrativi per le piccole e medie imprese che è stato quantificato in 2,3 miliardi l'anno nel 2007.
Tra le altre misure in arrivo ci sarebbe poi la definizione delle procedure semplificate per l'avvio di un'attività d'impresa (con l'indicazione della destinazione degli atti tra mera comunicazione, autorizzazione o segnalazione certificata di inizio attività). In ogni amministrazione, poi, dovrà essere individuato un dirigente responsabile cui cittadini e imprese potranno rivolgersi in caso di mancato rispetto di procedure e obblighi (si tratta di una disciplina nuova che definisce poteri sostitutivi correggendo l'articolo 2 della legge 241/1990).
Ieri è circolata con insistenza anche l'ipotesi di una misura ad hoc sui pagamenti della Pa ai fornitori. Per le amministrazioni che superano il termine dei 60 giorni scatterebbe in automatico una «mora» dell'8%. Si tratterebbe, nei fatti, del recepimento pieno della direttiva europea sui tempi di pagamento, un'iniziativa che è però estranea al «pacchetto semplificazioni».