Bankitalia: serve monitoraggio e trasparenza nel partenariato pubblico-privato
L'opinione di Cristina Giorgiantino, area ricerca economica di Banca d'Italia
Roma, 30 gennaio 2013 - Crescita del numero delle gare ma riduzione degli importi. Crollo delle grandi opere, con aumento delle iniziative sotto i 5 milioni di euro, che rappresentano il 92% del totale delle partnership pubblico-privato ma l'11% come importo complessivo. Questo il contesto che commenta Cristina Giorgiantonio, area ricerca economica di Banca d'Italia, intervenuta questa mattina nella sede romana di Unioncamere, all'evento "Partnership pubblico-privata per rilanciare le infrastrutture e la competitività del territorio".
"È un problema strutturale il fatto che in Italia gli interventi di partenariato pubblico e privato (PPP) siano molti con un valore medio delle gare basso, di 19 milioni di euro, - dice Giorgiantonio - Se confrontiamo il benchmark del partenariato pubblico e privato e del project financingcon con la Gran Bretagna, c'è un abisso". La crisi finanziaria ha solo aggravato la situazione per Giorgiantonio: "È chiaro che le banche si muovono con una certa cautela, ma diventa cruciale come vengono costruiti i progetti, la loro bontà.
La crisi finanziaria può rappresentare un'occasione per sciogliere i nodi del Ppp da tempo presenti nel mercato". "Nell'ultimo anno è mancata una politica omogenea di sostegno - continua Giorgiantonio - gli interventi sono stati sparpagliati in diversi provvedimenti. Ci sono stati anche interventi positivi, come incentivi fiscali, accelerazione procedure di accertamento, valorizzazione della leva immobiliare, ampliamento di ricorso ai project Bond, introduzione di nuove formule contrattuali, approvazione del piano città (318 milioni di euro). Ma siamo sicuri che tutti questi interventi siano sufficienti? Sembrano interventi tampone".
Per Giorgiantonio è necessario monitorare maggiormente gli interventi, con una centralizzazione maggiore della committenza pubblica, una valorizzazione degli organismi tecnici della committenza pubblica, la preliminare valutazione della convenienza del partenariato rispetto ad altre forme contrattuali e poi l'adozione di linee guida sugli standard contrattuali. "Non servono tutte le forme di finanziamento - dice - se poi le amministrazioni pubbliche non sanno come usarle". Per la rappresentante di Bankitalia serve il monitoraggio, e una maggiore trasparenza, "è essenziale per introdurre gli incentivi corretti. Se so che il mio lavoro è monitorato sono incentivato - conclude - sarebbe opportuno introdurre un monitoraggio sistematico delle operazioni di Ppp".