Bei: ci concentreremo sulle PMI e sul finanziamento a lungo termine dei progetti
La Banca europea d'investimenti punta sulle infrastrutture
Roma, 14 novembre 2012 - La Banca europea d'investimenti (Bei) ''e' piu' grande della Banca mondiale e gli europei si stanno rendendo conto del nostro ruolo chiave''. L'aumento del capitale paid-in deciso lo scorso giugno ''ci consentira' l'anno prossimo di aumentare la nostra attivita' di piu' del 40%, portando da 50 a 70 miliardi gli investimenti annui attesi. Ci concentreremo sulle piccole e medie imprese che hanno limitato accesso al credito e sul finanziamento a lungo termine dei progetti infrastrutturali''. Lo afferma in una intervista al Sole 24 Ore Werner Hoyer, presidente della Bei.
La ''grande sfida'' per Europa e Italia, sottolinea, sara' quella di ''non perdere terreno nella concorrenza su scala globale'', motivo per cui si dovranno aumentare gli ''investimenti nell'innovazione, nell'alta tecnologia, nella ricerca e sviluppo, nell'istruzione piu' in generale''. Dell'Italia Hoyer ammira ''profondamente il programma di notevole spessore delle riforme intrapreso in questo momento'', e osserva che le piccole e medie imprese ''sono un atout dell'Italia'' non un problema.
''Le Pmi italiane - dice - sono e restano anche con la crisi attuale tra le piu' dinamiche in Europa: il 25% dei prestiti Bei assegnati alle piccole e medie imprese va all'Italia''. Il nostro Paese, assicura il numero uno della Bei, non e' solo nell'affrontare la crisi ma invita a continuare con riforme che riducano ''la lentezza della burocrazia e dell'apparato giudiziario''.
La ''grande sfida'' per Europa e Italia, sottolinea, sara' quella di ''non perdere terreno nella concorrenza su scala globale'', motivo per cui si dovranno aumentare gli ''investimenti nell'innovazione, nell'alta tecnologia, nella ricerca e sviluppo, nell'istruzione piu' in generale''. Dell'Italia Hoyer ammira ''profondamente il programma di notevole spessore delle riforme intrapreso in questo momento'', e osserva che le piccole e medie imprese ''sono un atout dell'Italia'' non un problema.
''Le Pmi italiane - dice - sono e restano anche con la crisi attuale tra le piu' dinamiche in Europa: il 25% dei prestiti Bei assegnati alle piccole e medie imprese va all'Italia''. Il nostro Paese, assicura il numero uno della Bei, non e' solo nell'affrontare la crisi ma invita a continuare con riforme che riducano ''la lentezza della burocrazia e dell'apparato giudiziario''.