Casa e grandi opere, la ripresa va colta prima che scappi
La ripresa va colta ora
Roma, 5 febbraio 2011 - Il sempre minor utilizzo della cassa integrazione conferma che il peggio della crisi per le nostre imprese è superato, adesso è tempo di trovare la giusta via per dare una sostanziosa accelerazione alla ripresa. L'uscita di Berlusconi che preannuncia un piano in grado di far crescere il Pil di almeno il 3% all'anno è non solo auspicabile, ma indispensabile per evitare di perdere l'attuale situazione di bonis a livello globale. Il problema è capire quale possa essere la ricetta per imprimere una tale svolta, visto che anche nel decennio pre crisi la nostra economia non ha mai neanche lontanamente sfiorato così lusinghiere crescite. Negli ultimi 15 anni la crescita del nostro Pil annuo è stata costantemente inferiore di oltre 1 punto a quella media degli altri paesi dell'Europa, ben di più è stato il divario con l'economia Usa. Già solo la riduzione del debito pubblico, giunto a superare 1.800 miliardi di euro, sarebbe opera quasi fantascientifica, tenuto conto che buona parte dello stesso è dovuta all'eccesso della spesa pubblica e alla scarsa attitudine degli italiani a pagare le tasse. Applicare balzelli o patrimoniali a chi ha maggior reddito non farebbe null'altro che far esplodere le esportazioni di capitali e raffinate furbizie per evadere tasse. L'unica via percorribile è quella di dare una svolta alla modernizzazione del paese cominciando a far decollare le grandi opere. Dieci grandi cantieri da 5/8 miliardi di euro l'uno, creerebbero un effetto leva di 2/2,5 volte l'investimento diretto portando la massa finanziaria di ritorno vicina a 150 miliardi. Notevole importanza potrebbe avere anche un piano casa in grado di stimolare la micro edilizia, abbinata ad investimenti dei proprietari, cioè dei risparmiatori italiani. Infine premiare con una consistente diminuzione delle tasse chi esporta, limitando la riduzione ai soli ricavi derivati dall'export, farebbe la differenza per spingere su l'acceleratore delle esportazioni Ogni altra azione richiederebbe tempi non compatibili con l'esigenza di agguantare entro l'anno la ripresa. Bene provarci.