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Briciole di pane

Castelli, i nostri costruttori hanno colonizzato il mondo

Cortina, 2 agosto 2010 - L'export italiano di successo va al di la' delle griffe: si declina nelle grandi opere, nelle infrastrutture energetiche e dei trasporti. Se n'e' parlato a Cortina InConTra, insieme a Roberto Castelli, viceministro Infrastrutture e Trasporti, Mario Valducci, presidente Commissione Trasporti Camera, Paolo Astaldi, presidente Astaldi, Giovanni Castellaneta, ambasciatore, presidente Sace, Alberto Meomartini, presidente Assolombarda e Roberto Nicastro, deputy ceo Unicredit Group. '

'Conosciamo Ferrari e Valentino - ha esordito il viceministro Castelli - ma quello che hanno fatto i nostri costruttori nel mondo e' di piu': dal 2004 al 2008 e' stato raddoppiato il fatturato di queste aziende nel mondo. Tre miliardi di euro nel 2004, sei miliardi e mezzo nel 2008. Le aziende italiane vincono il campionato mondiale delle infrastrutture, hanno saputo colonizzare il mondo e questo mi rende orgoglioso da italiano''.

''Ma - ha proseguito il viceministro - c'e' bisogno di supportare queste aziende con un programma di infrastrutture e con l'appoggio politico all'estero: ''Le aziende italiane per esempio lavorano in Venezuela grazie al rapporto personale che c'e' tra Berlusconi e il presidente Ugo Chavez. Chavez ci fa fare le cose - ha detto Castelli - perche' 'siamo bravissimi e c'e' una storia delle imprese Italiane in Venezuela".

Per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto: ''Fare un'opera unica al mondo - ha detto Castelli - sarebbe un bel biglietto da visita per le nostre imprese. Io lo farei anche solo per questo ritorno d'immagine''. Per Roberto Nicastro, Unicredit, ''solo l'export puo' farci crescere. Non possiamo essere leader di prezzo ma possiamo diventare leader di qualita'''. Astaldi, presidente di un gruppo che si occupa di infrastrutture, molto forte all'estero, ha invece analizzato i numeri del 2010: ''Quest'anno fattureremo due miliardi di euro: la meta' di questo fatturato e' prodotta all'estero, e il 30 per cento di questo miliardo, 300 milioni di euro, sono beni e servizi di origine italiana che esportiamo fuori, quindi un peso significativo''. Meomartini (Assolombarda) ha sottolineato come ''a Milano tre quarti delle imprese hanno ormai a che fare col mercato estero e una fetta crescente inizia a spostarsi verso l'Est Europa''. Un esempio virtuoso per Meomartini che racconta un Paese diverso ed e' utile ''per smettere di auto flagellarci''. Anche Valducci (Commissione Trasporti Camera) ha espresso apprezzamento per una tavola rotonda ''che finalmente sottolinea la grandezza italiana all'estera''.