«Certezze per le opere»
Parla il presidente di Assolombarda Meomartini : solo con regole chiare si può investire in infrastrutture
Milano, 6 febbraio 2011 - «Risorse, certo, ma non solo: per rilanciare le infrastrutture servono soprattutto norme chiare e definitive». Alberto Meomartini, numero uno di Assolombarda, si appresta ad ospitare la due giorni della Mobility Conference, summit tra imprenditori, manager, politici e istituzioni per fare il punto sullo stato dell'arte delle grandi opere nel paese. Alla vigilia dell'appuntamento Meomartini lancia l'allarme su un rischio concreto: «Che i fondi europei vadano a progetti infrastrutturali di altri Stati membri». Non necessariamente più bravi dell'Italia, probabilmente solo più rapidi nelle decisioni e negli iter. La lentezza della macchina burocratica è infatti l'altro grave handicap che deve scontare il paese accanto alla mancanza di fondi. «Cito due esempi che devono farci riflettere e stimolarci nel dare un impulso decisivo al rilancio infrastrutturale del paese» afferma il presidente di Assolombarda. «Nei mesi scorsi c'è stata una riduzione dei finanziamenti europei per i lavori relativi alla tratta internazionale della Torino-Lione (9 milioni di euro, rispetto ai 671,8 assegnati nel 2007) e per le opere di accesso al tunnel del Brennero (12,9 milioni, rispetto ai precedenti 58,8 milioni). La conferma dei finanziamenti restanti, inoltre, dovrà sottostare a precisi impegni e azioni concrete da parte italiana». Con queste premesse la due giorni organizzata da Assolombarda e Camera di commercio, si appresta ad affrontare il tema cruciale delle infrastrutture, analizzando i dati elaborati dell'Osservatorio Oti-Nordovest 2010 che saranno illustrati domani al convegno d'apertura. «L'aspetto delle risorse è fondamentale per realizzare le opere - continua Alberto Meomartini -. Siamo consapevoli dei gravi sacrifici a cui il paese è chiamato, e negli ultimi anni la riduzione di fondi pubblici per gli investimenti è stata significativa: -23% nel biennio 2009-2010, cui seguirà un ulteriore taglio del 14% nel 2011 (secondo analisi di Ance e Cresme)».
In questo momento, prosegue Meomartini, «parlando di infrastrutture l'investimento più importante è tuttavia da realizzare nelle regole. Solo con norme certe, trasparenti e stabili nel tempo, indispensabili nel caso di investimenti che producono una redditività differita, è possibile indirizzare i capitali privati verso le infrastrutture. Oggi nel mondo c'è molta liquidità in circolazione. Bisogna però saperla conquistare. E lo si può fare solo attraverso la costanza delle regole». Per questo motivo occorre esplorare nuove modalità di finanziamento, a partire non solo dal coinvolgimento della Cassa Depositi e prestiti, ma anche dall'applicazione di strumenti innovativi quali, ad esempio, i project bond, già proposti da Emma Marcegaglia all'edizione 2010 della Mobility conference. Poi bisogna insistere - continua Meomartini - sulla semplificazione procedurale e sulla riduzione del numero di soggetti decisionali autorizzatori. Occorrono, in media, 26 firme da parte di 11 enti diversi per completare l'iter procedurale di approvazione di un progetto. Secondo l'Ance, degli 11,3 miliardi di euro finanziati dal Cipe nel 2009 solo il 2,7% si è trasformato in grandi lavori. La novità dell'edizione 2011 della Mobility conference è rappresentata dall'ampliamento dei temi trattati: non solo mobilità e trasporti ma anche energia. E proprio al convegno di martedì sulla politica energetica sono attesi tra gli altri sia Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, sia il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani. «In questi anni Milano - spiega Meomartini - ha sviluppato una straordinaria filiera nel campo della green economy: quasi 400 imprese, con 25mila addetti e un fatturato complessivo di 50 miliardi di euro. Un vero e proprio distretto, che ha già attirato l'attenzione delle imprese americane del settore, con le quali le imprese milanesi della green economy stanno già sviluppando degli accordi».