Cessione di quote per Pedemontana
La società cerca un socio privato che assicuri risorse finanziarie perla prosecuzione dei lavori
Milano, 29 gennaio 2013 – Cessioni di quote in vista per Pedemontana. La società stradale cerca una via d'uscita alle difficoltà finanziarie che rischiano di bloccare i cantieri tra un mese: dei 5 miliardi di investimenti necessari, infatti, per ora ci sono in cassa solo 200 milioni di equity versato e altri 200 di prestito ponte.
Nei giorni scorsi si era parlato dell'ipotesi, al vaglio dei vertici societari, di procedere per "fasi", mettendo così in sicurezza almeno il primo tratto da 22 chilometri (da Cassano Magnago alla Milano-Meda) con un mini-project financing da circa 1,7 miliardi. Oltre a questo, sembra però che l'unica soluzione sia quella di trovare un nuovo socio privato in grado di mettere subito risorse fresche dentro Pedemontana, controllata al 68% da Serravalle, a sua volta di proprietà della Provincia di Milano (col 52,9%) tramite la holding Asam. A Palazzo Isimbardi si parla quindi della rapida apertura di un bando per la vendita del 30% della società, da aprire entro la fine del mese e da cui ricavare 250 milioni.
La questione andrà studiata con cura, visto che anche la controllante Serravalle è in fase di privatizzazione, con una gara in corso fino al 10 luglio che mette in vendita l'82% delle quote per 658 milioni, dopo una prima asta allo stesso prezzo andata deserta a fine 2012. Tuttavia i vertici di Pedemontana non sono preoccupati, perché ritengono che i due bandi non siano incompatibili.
Per qualcuno la cessione di Pedemontana potrebbe addirittura favorire la gara di Serravalle, visto che evidentemente gli operatori percepiscono come troppo onerosi gli investimenti da realizzare nelle partecipate Pedemontana e Tem (400 milioni complessivi, da versare subito per il closing dei due project financing). Detto questo è chiaro che si tratta di una scelta in extremis, quando ormai i cantieri rischiano di fermarsi. Sarebbero infatti previsti un altro aumento di capitale da 100 milioni, una proroga al prestito ponte da 200 milioni (e addirittura un altro prestito da 100 milioni) più l'intensificazione dei finanziamenti pubblici, con l'erogazione di 110 milioni da parte della concessionaria Cal. Di tutte queste misure però, ad oggi, si sono visti solo 26 milioni dell'azionista Serravalle, mentre i soci privati aspettano che arrivino i finanziamenti pubblici e viceversa. Insomma tutto fermo.
Chi potrebbe essere interessato a entrare in Pedemontana? Il dossier è apprezzato soprattutto da Strabag, l'operatore austriaco che si è aggiudicato il secondo tratto dell'opera. Si parla anche di una banca d'affari che starebbe valutando l'operazione per conto di un altro soggetto. Ma per nessun nome. In pista rimane senza dubbio Strabag, che in passato si era fatto avanti con una manifestazione d'interesse.
