Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Ciaccia, il piano per le città motore per lo sviluppo

Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inaugurato con queste parole il tavolo sul "Piano per le città"

Roma, 4 maggio 2012 - La rigenerazione delle aree urbane degradate "è per il governo un imperativo oltre che un grande motore di sviluppo". Con queste parole il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, ha inaugurato oggi a Roma, presso la sede del Dicastero a Porta Pia, il tavolo sul "Piano per le città", il cui obiettivo è definire e avviare gli interventi operativi che favoriscano il rilancio e la valorizzazione delle aree urbane del nostro Paese.

"Le aree urbane degradate - ha continuato Ciaccia - non vanno rigenerate solo dal punto di vista infrastrutturale: vanno stimolate le attività imprenditoriali, anche artigianali, le occasioni di lavoro, le attività formative, la riqualificazione energetica".

Nel corso dell'incontro - a cui hanno preso parte anche i vertici della Conferenza delle Regioni, dell'Anci, dell'Ance, della Federcostruzioni, della Confedilizia, e i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, del Ministero della Coesione, della Cassa Depositi e Prestiti e dell'Agenzia del Demanio - il Vice Ministro Ciaccia ha sottolineato l'esigenza di puntare ad un coordinamento tra tutti questi soggetti che selezioni e concentri in una visione strategica d'insieme quegli strumenti, fondi, incentivi e programmi che in parte sono già operativi.

Ciaccia ha indicato nel Contratto di valorizzazione urbana, sottoscritto tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati, un possibile strumento di attuazione del "Piano per le città", nel quale far confluire interventi variegati: dalla riqualificazione delle aree urbane degradate con il recupero del patrimonio esistente all'housing sociale che ha visto il Ministero già investire 833 milioni di euro come volano di risorse anche locali e private per la realizzazione di 72 mila alloggi, di cui 11 mila già attivati. Altri interventi riguardano invece l'ammodernamento e la razionalizzazione dell'edilizia scolastica e la rivalutazione delle aree demaniali.

"Le scuole a cui pensiamo - ha aggiunto Ciaccia - non saranno aperte solo poche ore, ma tutto il giorno e costituiranno un luogo d'incontro per tutto il quartiere con mille attivita', anche in grado di generare reddito".

Previste inoltre agevolazioni per le nuove attività commerciali e per l'efficienza energetica, premialità fiscali per chi ristruttura o sostituisce vecchi edifici fino all'ottimizzazione del trasporto pubblico locale. "Abbiamo l'ambizione - ha concluso Ciaccia - di trasformare le aree urbane degradate in zone rivitalizzate, socialmente ed economicamente, a bassa fiscalità ed alta efficienza energetica, dove concentrare investimenti e agevolazioni, operando in stretta collaborazione con Regioni e Comuni".

Positivo il commento dell'Ance, l'associazione dei costruttori. Il presidente Paolo Buzzetti ha dichiarato: "Ciaccia si è mosso bene. Il governo ha recepito e sta operando per il lancio del piano città" che si baserà sul "risparmio energetico degli edifici e sulla riqualificazione dell'esistente". Sarà "qualcosa di nuovo rispetto al vecchio piano casa" e avrà l'obiettivo di "rimettere in moto la riqualificazione delle città", ha aggiunto. Quanto ai tempi "saranno velocissimi, subito".

Buzzetti ha poi spiegato che il nuovo piano casa conterrà "qualche aspetto normativo" e che "gli investimenti saranno pubblici ma anche privati". Inoltre "il piano prevede una forte centralità dello Stato", ha assicurato Buzzetti. Per il numero uno dell'Ance "la politica economica sul paese è stata sbagliata ma siamo in tempo per cambiare. È l'edilizia - ha aggiunto - la miccia che fa ripartire l'economia interna. Lo sanno tutti". Ecco perché "un ragionamento sull'Imu e il piano città rappresentano una buona idea e una buona speranza".

Mario Avagliano