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Briciole di pane

Ciaccia propone un nuovo piano Fanfani per la casa

Per il viceministro Mario Ciaccia, si dovrebbe reintrodurre, come nel 1949, il cosiddetto 'Piano Fanfani'

Roma, 22 novembre 2012 – C’è una emergenza abitativa che si somma alla grave crisi economica. Stime del Governo indicano, infatti, al momento in circa 600mila le famiglie in attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Una necessità di nuove case, anche in relazione alla forte mobilità sociale, che trova difficoltà di realizzazione per la scarsità delle risorse economiche, per il mancato sostegno all’imprenditoria privata, per la nota difficoltà di accedere al credito. Come fare?
Il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Mario Ciaccia ha lanciato recentemente – ad un convegno organizzato a Milano dall'Associazione costruttori edili (Ance) - l’idea di adottare la filosofia e la logica di quello che nel 1949 fu definito il cosiddetto ‘Piano Fanfani’ e che portò alla realizzazione di oltre 300mila abitazioni popolari.
''Si trattò – ha ricordato il viceministro - di assicurare a quel tempo adeguati finanziamenti pubblici al settore delle costruzioni, allora come oggi formidabile leva per lo sviluppo economico e incubatore veloce di posti di lavoro, anche non altamente specializzato''.
''Il piano Fanfani –ha spiegato Ciaccia - prevedeva in origine il patto di futura vendita, trasformato successivamente in un piano di riscatto con ipoteca sull'immobile da estinguere all'avvenuto pagamento delle rate previste. Oggi esistono tutti gli strumenti operativi - spiega il viceministro - per adattare con successo il piano all'attuale quadro istituzionale: una grande alleanza tra cittadini, Cassa Depositi e Prestiti, sistema bancario, fondazioni, mondo delle costruzioni. In ipotesi, la Cassa Depositi e Prestiti e anche la Bei potrebbero acquistare i titoli emessi dalle banche per finanziare i mutui residenziali, con una forte riduzione del costo della raccolta''.
Per il viceministro il nuovo 'piano Fanfani' potrebbe basarsi su ''cartelle fondiarie con la collaborazione di Cdp e, meglio ancora, cartolarizzazione di mutui già in corso concessi dalle banche. Tra gli strumenti operativi inoltre gli ex Iacp potrebbero essere i gestori del patrimonio realizzato per il periodo di locazione previsto''.
Per Ciaccia c’è un’ulteriore opportunità: l'edilizia residenziale pubblica potrebbe dar luogo ad opere pubbliche da eseguirsi in partenariato con i privati. In questo caso ricorrerebbero i presupposti per applicare la normativa sui 'project bond' italiani, strumenti che potrebbero essere molto utili per finanziare la fase critica della costruzione delle opere senza gravare sul debito pubblico e a un costo minore rispetto ai prestiti bancari.
Di pari passo con le politiche del piano casa, va avanti anche il ‘Piano città’ ''Le autonomie locali hanno gia' prodotto, oltre ogni ottimistica previsione, un ricco parco progetti per la riqualificazione urbana: sono arrivate al ministero – spiega Ciaccia - circa il 30% delle oltre 400 proposte presentate all'Anci dai Comuni, per 1.000-1.500 progetti totali e una richiesta di fondi stimabile in almeno 10-12 miliardi di euro, rispetto a finanziamenti diretti che ammontano a 224 milioni''.
Le ''risorse disponibili'' sono pero' ''oltre due miliardi di euro: a parte i finanziamenti diretti, vi e' una disponibilita' del Fondo social housing, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, i fondi del ministero dell'Ambiente per l'efficientamento energetico degli edifici, i fondi per l'edilizia scolastica, i fondi per gli impianti sportivi e, in  in linea di principio, i fondi coesione, dal momento che le risorse del vecchio piano sarebbero esaurite'', aggiunge il viceministro.
Tra gli ammodernamenti infrastrutturali delle città, vi è in particolare il sistema metropolitano e ferroviario all'interno di citta' come Torino, Milano, Brescia, Bologna, Roma, Napoli, Palermo e Bari,. Si tratta di investimenti complessivi pari a 8,5 miliardi di euro che consentiranno di aumentare i chilometri di rete, passando dai 96 chilometri del 2001 a 270 chilometri entro il 2014.

Giacomo Kahn