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Briciole di pane

Cipe: via libera del governo a 5 miliardi per i lavori

Tra gli interventi sbloccati dal Cipe i collegamenti autostradali Civitavecchia-Livorno e i corridoi Roma-Latina e Cisterna Valmontone

Roma, 4 agosto 2012 - È un via libera a metà (o forse anche meno) quello dato, ieri, dal Cipe all'autostrada Livorno-Civitavecchia in project financing, opera da due miliardi che da più di quarant'anni è una delle grandi incompiute d'Italia. Ok invece alla Roma-Latina (1,9 miliardi) e all'ultima tranche di riprogrammazione del fondo ex Fas (4 miliardi).
Autostrada Tirrenica
La seduta di ieri ha in sostanza sbloccato il progetto "low cost" dell'autostrada, con costi ridotti da 3,7 a 2,o miliardi di euro rispetto al 2010, e ha approvato in particolare i lotti 2 e 3 (San Pietro-Grosseto Sud) e 5A e 6B (Ansedonia-Tarquinia). Tuttavia il Cipe non ha potuto accogliere la richiesta della Toscana di esentare i residenti dal pedaggio, perché l'equilibrio finanziario dell'investimento privato (già precario) sarebbe saltato. Il Cipe ha però rimesso ai ministeri competenti il compito di trovare forme alternative di copertura per esentare i residenti, inserendo nel frattempo nella delibera, su proposta della Regione, il divieto di realizzare i lotti 2e 3 dell'autostrada, approvati ieri, finché non partiranno i lavori sui lotti 4 e 5B, i cui progetti definitivi saranno inviati al Cipe solo nei prossimi mesi. Alla fine, dunque: approvazione di due progetti che però non possono essere realizzati finché non si approvano i successivi e non si scioglierà il nodo pedaggi.
Roma-Latina
Un via libera più "rotondo", da parte del Cipe, è andato all'autostrada Roma-Latina, sempre in project financing (costo totale 2,7 miliardi di euro), con l'approvazione del progetto definitivo mancante, la tratta Au-Tor de' Cenci (59omilioni). Ma anche in questo caso manca un tassello: il Comitato ha dovuto infatti confermare che la gara di Pf in corso (avviata nel dicembre 2011) non può andare avanti finché non si chiude il contenzioso avviato dai vecchi concessionari. Bisognerà dunque aspettare la sentenza del Consiglio di Stato, prevista per settembre-ottobre. Inoltre il Cipe ha preso atto che per il momento le risorse pubbliche restano i 468 milioni stanziati nel lontano 2004, e dunque ha dato l'ok a un piano finanziario-stralcio che prevede per ora la sola tratta principale A12-Roma-Latina: 1.839 milioni di euro al netto di un previsto ribasso d'asta del 15%, accantonando per ora la bretella Cisterna-Valmontone (586 milioni con il ribasso).
Fondo sviluppo e coesione
Il Cipe ha chiuso la riprogrammazione del Fondo ex Fas 2000-20066 (residui non spesi) e 2007-2013 (non programmati). Un'operazione, partita nell'agosto 2011, che ha portato al progressivo sblocco di risorse ferme per 21,175 miliardi di euro. Ieri il Cipe ha assegnato alle Regioni del Sud 4 miliardi complessivi. Nella somma, però, ci sono anche 343 milioni per la copertura dei debiti sanitari della Sicilia: «E una sassata alla nuca alle Regioni virtuose» ha tuonato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni.
Alla “Manutenzione straordinaria del territorio” vanno 880,4 milioni, di cui però (altro dato da approfondire) ben 442 milioni alla sola Sicilia per “programmi di forestazione”. Agli 880 milioni la Puglia ha aggiunto 180 milioni revocando una precedente assegnazione, risorse che dovrebbero andare in parte all'attuazione dell'accordo sull'Uva di Taranto. Poi sono stati stanziati 942 milioni per la “promozione d'impresa”, voce su cui ha scelto di mettere risorse in particolare la Puglia (553 milioni), per sostegni alle Pmi, contratti di programma e aree di insediamento produttivo. Altri 717 milioni alla Sanità, in gran parte per interventi infrastrutturali (la Campania a esempio utilizzerà 178 milioni per sbloccare il grande cantiere dell'ospedale del Mare di Napoli). Alla “riqualificazione urbana” andranno 400 milioni, al sostegno di scuole e università 191 milioni, ad “altre infrastrutture” 485 milioni, poi altre voci minori per 36 milioni e infine i 343 milioni per i debiti sanitari siciliani.
Zona franca legalità
Tra le risorse Fsc assegnate alle Sicilia anche 5o milioni per la “Zona franca di legalità” in provincia di Caltanissetta, iniziativa d'intesa con il Ministero dell'Interno per sostenere con sgravi fiscali “le imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge”. “È una grande opportunità per la Sicilia - ha commentato Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia e delegato nazionale per la legalità - grazie alla quale potranno attivarsi investimenti per 500 milioni di euro. E una vittoria per tutti quelli che da tempo propongono questa misura (Confindustria, sindacati, magistratura, ministero dell'Interno), e uno schiaffo a chi ritiene che la legalità non porti sviluppo”.

Alessandro Arona - IL Sole 24 Ore

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