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Briciole di pane

Ciucci: le grandi opere, un volano per la ripresa

Intervista al Presidente dell'Anas Pietro Ciucci

“Preparare la strada per la ripresa economica, rimuovendo gli ostacoli alla competitività e dando un ulteriore apporto alle politiche di recupero del gap infrastrutturale”.

È questa per Pietro Ciucci, presidente dell'Anas SpA, la sintesi della strategia necessaria per l’Italia, in questo fine 2009. Per Ciucci si tratta quindi di "dare ossigeno alle nostre aziende per favorire la ripresa" e per questo è "fondamentale una rinnovata collaborazione tra il mondo delle banche e quello delle imprese. Il sistema bancario deve tornare ad avere fiducia in chi vuole intraprendere, privilegiando i progetti ancorati all'economia reale".
In coerenza con questo presupposto, l'Anas ha fatto e continua a fare la sua parte contribuendo a portare a termine un pacchetto di provvedimenti “anti-crisi”. Le grandi infrastrutture, infatti, sono per Ciucci un volano per la ripresa: "Tra il 2008 e il 2010 - ha confermato il presidente dell’Anas - abbiamo attivato investimenti per circa 8 miliardi di euro, che si sono già trasformati o si stanno trasformando in cantieri e in produzione. Basti pensare che attualmente siamo impegnati in tutto il Paese – praticamente in ogni regione - con lavori in circa 150 cantieri, per investimenti complessivi pari ad oltre 12 miliardi di euro. A questi investimenti si aggiunge il contributo che l’Anas è chiamata a dare al piano straordinario di realizzazione di nuove infrastrutture, voluto dal Governo, per opere che in parte significativa sono di nostra diretta competenza”.

E tra questi, il Ponte sullo Stretto è ai nastri di partenza.
"Sì, è un’opera straordinaria e profondamente innovativa non solo dal punto di vista ingegneristico ed economico ma è anche l’anello essenziale del collegamento dell’Europa con l’area mediterranea. Il progetto prevede un ponte sospeso, con una campata unica di 3.300 metri - quindi la più lunga del mondo mai realizzata -, che concentra assieme sia l’attraversamento autostradale che quello ferroviario".

Questa volta non ci saranno altri ostacoli alla costruzione dell’opera?
Nel 2006 il progetto del Ponte, nell’imminenza dell’apertura dei cantieri, ha subito un blocco di natura politica. Nel 2008 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha invitato la Società Stretto di Messina a porre in essere, nei tempi più brevi, tutte le condizioni per la ripresa delle attività necessarie all’avvio dell’opera. Pertanto l’Anas e la Stretto di Messina sono state fortemente impegnate nella difficile fase di ‘ripartenza’, che ha riguardato in via principale l’aggiornamento degli accordi contrattuali con il contraente generale e la convenzione con il concedente Ministero delle Infrastrutture e il relativo piano finanziario. Entro il corrente mese di dicembre sarà posta ‘una simbolica prima pietra’ del ponte, dando l’inizio dei lavori di spostamento della ferrovia sul lato calabrese.

Dopo la partenza si guarda al traguardo.
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione dell’opera, l’obiettivo è l’apertura del Ponte al traffico il 1° gennaio del 2017. È un traguardo impegnativo ma possibile, che darà un forte contributo al rilancio dell’economia del nostro Paese, con ricadute occupazionali pari a 40 mila unità di lavoro, attivando inoltre un circolo virtuoso di crescita economico-sociale delle aree interessate alla costruzione e migliorando le relazioni e i rapporti tra le province di Messina e di Reggio Calabria.

Quindi c’è tempo per completare anche la nuova autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e collegarla alla Sicilia.
L’obiettivo che il Ministro Matteoli si è posto è quello di completare tutta l’autostrada A3 progressivamente entro il 2012-2013. Quindi dieci anni dopo l’avvio effettivo dei lavori; decisamente prima del completamento del Ponte sullo Stretto. Si tratterebbe di un risultato in linea con le migliori performance nazionali ed internazionali, tenuto conto dell’estensione complessiva dell’infrastruttura, della complessità dei lavori per le caratteristiche geomorfologiche dei territori attraversati e per la necessità di operare in presenza di traffico.

Insieme al Ponte, l’A3 è l’opera fondamentale del segmento italiano del corridoio n.1.
Non c'è dubbio. L’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria riveste un ruolo prioritario e strategico per l'Anas e per l'intero sistema Italia. Di frequente vengono espressi giudizi severi sui lavori relativi a questa arteria, che non tengono conto dell’impegnativa sfida ingegneristica, trasportistica, di organizzazione dei cantieri e della circolazione che essi comportano. È da sottolineare infatti che l’Anas sta realizzando una nuova autostrada sul tracciato originale e non un semplice ampliamento dell’attuale infrastruttura. Tanto è vero che, una volta ultimata, la nuova autostrada, in virtù della nuova geometria dell’asse, avrà una lunghezza di circa 10 km inferiore all’attuale. Tale scelta, inizialmente dettata dalla esigenza di minimizzare l’impatto con il territorio, comporta la necessità di garantire sempre il traffico e quindi ha implicato una maggiore complessità delle progettazioni e delle soluzioni tecniche degli interventi, costi inevitabilmente più elevati, tempi di esecuzione più lunghi aggravati anche dalla necessità di sospendere i lavori nei periodi di esodo, e, inoltre, maggiori disagi per gli utenti.

Qual è la situazione dei lavori?
Molto è stato fatto da quando nel 2001 fu approvata la Legge Obiettivo e nel 2003 si dette finalmente reale inizio alla ricostruzione della A3, a partire dal primo macrolotto tra Atena Lucana e Sicignano degli Alburni, lungo 30 km, che è stato completato e aperto al traffico lo scorso anno, in tempi record per gli standard italiani. Allo stato attuale quasi metà dell’autostrada è già completata: su un totale di 443 km, 193 km di autostrada sono già ultimati e fruibili, e inoltre circa 177 km di autostrada sono in esecuzione, per un totale di circa 370 Km, corrispondente all’83,5% dell’intero tracciato di 443 km. I restanti 73 km (16,5% del tracciato) sono in avanzata fase di progettazione. Nei cantieri della Salerno-Reggio Calabria, nei quali l’Anas impiega 150 tecnici dell’alta sorveglianza, attualmente è impegnato un esercito di circa 3.000 persone, oltre a 3.700 mezzi ed attrezzature di cantiere, ivi comprese le risorse delle 240 imprese affidatarie o subappaltatrici. A tutto ciò vanno aggiunti circa 6.000 addetti del cosiddetto indotto. Gli stanziamenti ad oggi resi disponibili per la nuova autostrada Salerno-Reggio Calabria hanno raggiunto l’importo complessivo di 7,5 miliardi di euro, consentendo di finanziare tutti gli interventi ultimati e quelli in corso di esecuzione. Per avviare l’appalto degli interventi in fase di progettazione, che riguardano circa 73 Km di autostrada e vari svincoli, sono ancora necessari circa 2,7 miliardi di euro, di cui peraltro 600 milioni sono stati già pianificati nell’ambito del piano straordinario (FAS) approvato dal Cipe nello scorso mese di giugno. Già entro il 2010 potranno essere completati e aperti al traffico altri 30 km di nuova autostrada, di cui circa 13 nella tratta tra Salerno e Buonabitacolo, circa 7 tra gli svincoli di Sibari ed Altomonte e circa 10 km, prima dell’esodo estivo, nel macrolotto 5, tra Gioia Tauro e Palmi. Sempre nel corso del 2010 verranno completati almeno 15 km di singola nuova carreggiata tra Padula e Lagonegro nord, la cui apertura permetterà di migliorare le condizioni di sicurezza e di scorrevolezza del traffico nella fase di completamento dei lavori della stessa tratta.

Non solo ponte e A3: quali nodi si avviano a soluzione?
L’Anas rappresenta uno dei principali motori delle politiche di infrastrutturazione del nostro Paese. Attualmente è impegnata in tutta Italia con lavori in corso o in fase di avvio per un investimento complessivo pari ad oltre 43 miliardi di euro. Come è evidente, una parte rilevante di questi investimenti riguardano il Mezzogiorno, le cui regioni rappresentano una piattaforma logistica strategica per i traffici del Mediterraneo. Non va infatti dimenticato il grande progetto di ammodernamento della strada statale 106 Jonica, per la quale sono in corso o di prossimo avvio lavori per un importo di 2,6 miliardi di euro e, naturalmente, il completamento dell’autostrada Catania-Siracusa - aperta al traffico il 10 dicembre -, per una cifra pari a 723 milioni di euro, che è la più moderna attualmente in esercizio in Europa sotto il profilo tecnico.

L’Anas ha cambiato passo rispetto al passato.
Decisamente. La chiusura in attivo del bilancio aziendale 2008, per la prima volta dalla trasformazione in Società per Azioni, e l’affermazione dell’Anas come prima stazione appaltante in Italia sia nel 2007 che nel 2008, testimoniano una rinnovata e migliorata efficienza. L’Anas è impegnata nel generale potenziamento e miglioramento degli standard di qualità della viabilità italiana, sia attraverso gli interventi infrastrutturali di grande respiro nazionale, sia attraverso la realizzazione di una serie di opere ‘minori’ che a livello locale hanno però una grande importanza per la qualità della vita dei cittadini.