Commissione Ue, Tajani: infrastrutture per far ripartire il Sud
Il vicepresidente della Commissione Europea è intervenuto al convegno sul Mezzogiorno, organizzato da Confindustria
Roma, 17 gennaio 2013 – È necessario un piano di infrastrutture per far ripartire il Sud, ponendolo al centro dell'agenda politica italiana. La strada è stata indicata da Antonio Tajani – vicepresidente della Commissione Europea, responsabile per l'industria e l'imprenditoria – che è intervenuto oggi al convegno “Mezzogiorno 2014-2020. Gli investimenti infrastrutturali nella nuova politica di coesione”.
L’incontro, organizzato da Confindustria in collaborazione con Commissione europea e Ferrovie dello Stato Italiane, ha offerto un momento di riflessione con i principali attori del panorama italiano e non solo, che stanno contribuendo a definire la prossima programmazione europea. “L'evento di oggi” ha sottolineato Tajani “è l'occasione per ragionare su un Piano crescita in una dimensione europea che metta in campo tutte le risorse disponibili e dia priorità alle infrastrutture".
Tajani ha spiegato che "anche per rafforzare la credibilità italiana nell'attuale negoziato sul bilancio europeo, è indispensabile abbandonare un certo fatalismo e rimettere il Sud in cima all'agenda politica: e questo si può fare proprio partendo da un piano ambizioso e credibile d'infrastrutture per il Mezzogiorno".
Il vicepresidente della Commissione Europea ha ricordato che tra il 2000 e il 2013 sono stati destinati al Meridione circa 80 miliardi di fondi strutturali Ue, incluso il cofinanziamento nazionale, ma ciononostante, "il divario di sviluppo tra Mezzogiorno e le altre aree del Paese e dell'Ue si è allargato". È quindi necessario che il Piano di crescita abbia inizio “dal miglior utilizzo dei fondi strutturali ancora disponibili nell'attuale programmazione e dare una prospettiva di lungo periodo, tracciando le linee programmatiche per i fondi 2014-2020”. Il tutto, ha precisato Tajani, ”in sinergia con gli investimenti della Bei e altri fondi Ue per la competitività che la Commissione ha proposto di aumentare: da 54 a 80 miliardi per Orizzonte 2020, il raddoppio dei fondi di Cosme per accesso al credito, e da 14 a 50 miliardi per le infrastrutture".
Infine, Tajani ha suggerito di puntare sulle vere priorità, tra cui logistica e reti energetiche, e sui settori che hanno grandi potenzialità per il Sud quali turismo, cultura, moda e agro-alimentare, ma anche industria manifatturiera innovativa e lo sviluppo di reti e tecnologie digitali.
I problemi del Sud sono stati trattati anche dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il qualòe ha ricordato che "il Mezzogiorno è l'area del Paese dove si sono avvertiti e si avvertono di più gli effetti della crisi”. “Tra il 2007 e il 2011” ha precisato “il Pil ha perso 24mld euro e particolarmente rilevante è stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (-42,5%) e nell'industria (-27,8%)".
Squinzi ha poi concluso avvertendo che "ci aspetta un anno difficile, dove diventa cruciale la sfida della crescita, dove per ora si è fatto poco. Ma io resto ottimista, l'Italia ha risorse e capacità per venirne fuori".