Confindustria: il neo-presidente Squinzi indica al Governo le priorità per la ripresa
Il successore di Emma Marcegaglia sostiene che nuove e innovative infrastrutture sono fattori essenziali di competitività per il Paese
Roma, 24 maggio 2012 – Prima uscita pubblica per il nuovo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che si è presentato oggi aprendo l'Assemblea Annuale della confederazione all'Auditorium Parco della Musica a Roma. La nomina di Squinzi, che ha ricevuto il 94% dei consensi, è avvenuta ieri nel corso dell'assemblea privata degli industriali e segna la chiusura di un iter avviato lo scorso marzo con la designazione della giunta.
Stamattina, aprendo il suo discorso all'Assemblea Annuale, Squinzi ha espresso il proposito di essere “il presidente di tutti gli imprenditori”. “Questa non sarà la Confindustria di Giorgio Squinzi – ha affermato –, sarà la Confindustria di tutti coloro che credono nel futuro della propria impresa e nel futuro del nostro paese". Il neopresidente ha anche sottolineato la necessità di cambiamento all’interno della confederazione, dicendo che "la struttura di Confindustria, il suo meccanismo di funzionamento e le sue articolazioni sul territorio devono essere riviste, rese maggiormente efficienti e adeguate ai tempi".
Ringraziamenti a Napolitano e Tajani e gli auguri di Emma Marcegaglia
Parlando della situazione del Paese, non è mancato un significativo ringraziamento al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “L'Italia ha bisogno di lui e di altri come lui – ha detto Squinzi – perché in momenti di grande difficoltà economica come l'attuale viene messo a rischio non solo il nostro benessere, ma anche la tenuta del nostro tessuto democratico, sociale e istituzionale". Squinzi ha anche lodato l’operato del vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: “C'è bisogno di più Europa, e guardo al commissario Antonio Tajani che si sta impegnando in questo senso" ha affermato dal palco, precisando poi che "un'Europa percepita come solo rigore non regge e sta iniziando a dare spazio a pericolose spinte centrifughe".
Anche il presidente uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha partecipato all’Assemblea Annuale, mostrandosi soddisfatta per la nomina del suo successore. "Oggi ci sarà un passaggio di consegne e sono molto felice che Giorgio Squinzi sia stato eletto a larghissima maggioranza” ha detto Marcegaglia, precisando che questa è la prova che Confindustria si è ricompattata. "Serve una politica capace di governare, che affronti i problemi, che riporti il Paese sulla crescita; gli industriali stanno dalla parte di chi vuole portare avanti le riforme" ha quindi concluso l’ex presidente.
Recuperare il Gap infrastrutturale
Nel corso del suo intervento, Squinzi ha lanciato un messaggio d’augurio per il futuro del Paese, ponendosi l’obiettivo di “arrestare l'emorragia e restituire fiducia”, ma notando anche che la bassa crescita dell'Italia è determinata soprattutto dalla difficoltà di fare impresa. “Bisogna avere l'ossessione verso la crescita", ha poi proseguito, ricordando che per questo “occorre lavorare moltissimo.
Per uscire dalla crisi economico-finanziaria e rimettere in moto l’economia, Squinzi ha indicato la necessità di ridurre il gap infrastrutturale che contribuisce a determinare la scarsa competitività dell’Italia e ha anche notato che "per arrivare a una vera politica infrastrutturale il problema non sono le risorse ma l'impotenza decisionale che va superata". “Le infrastrutture si devono programmare” ha poi aggiunto, “e ci auguriamo che il decreto annunciato consegua questa finalità”. Proprio su questo argomento sono arrivate le rassicurazioni del ministro allo Sviluppo economico e alle Infrastrutture Corrado Passera, anch’egli intervenuto all’assemblea di Confindustria. “L'agenda della crescita su cui stiamo lavorando tocca tutti i punti" ha affermato Passera, citando gli interventi sulle liberalizzazioni e le infrastrutture, il progetto sulla banda larga e l'azzeramento del digital divide. "In 2/3 anni – ha aggiunto il ministro – tra soldi pubblici, risorse private, interventi regionali ben orchestrati e fondi europei potranno esserci 100 miliardi destinati alle infrastrutture”.
Quattro urgenze assolute per rilanciare il Paese
Proseguendo il suo intervento, il presidente Squinzi ha affermato che “Governo e Parlamento devono agire su quattro urgenze assolute": riforma della pubblica amministrazione e semplificazione normativa “con risultati a breve e concreti”; pagamenti della p.a.; tagli alla spesa pubblica “per rendere possibile una riduzione della pressione fiscale e un rilancio sostenuto dai consumi interni”; credito alle imprese. Inoltre, un ruolo chiave è riconosciuto a ricerca, innovazione e istruzione, che devono essere parte integrante dell'attività delle imprese e del Paese.
Scendendo nel dettaglio, Squinzi ha definito la riforma della pubblica amministrazione come “la madre di tutte le riforme”, perché è quella che “insieme alla semplificazione normativa più ci può aiutare a tornare a crescere”. E se il neo-presidente di Confindustria sostiene che “occorre un impegno serio, determinato, continuo per ridurre la spesa pubblica” e che “non possiamo accontentarci di una spending review che sia solo una bella analisi dei tagli possibili, servono tagli veri”, una pronta risposta è arrivata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, che ha dichiarato: “I problemi li conosciamo, sui tagli alla spesa pubblica stiamo lavorando”.
Passando ai pagamenti della p.a., Squinzi ha detto che lo Stato "deve far fronte alle proprie obbligazioni verso i fornitori" e che "ci aspettiamo che lo Stato acceleri davvero i pagamenti, sia per quello che riguarda il debito pregresso, sia per quello che riguarda le nuove forniture". "Non possiamo più accettare che le imprese falliscano perché devono versare le tasse per forniture fatte allo Stato e che lo Stato non ha pagato" ha poi aggiunto.
Squinzi ha anche parlato del fisco, sottolineando che in Italia è una “zavorra intollerabile che si aggiunge ad altre zavorre” e rivelando che nel nostro Paese abbiamo una pressione fiscale reale complessiva al 68,5% contro il 52,8% in Svezia, il 46,7% in Germania e il 37,3% nel Regno Unito. Inoltre, ha notato che "per essere efficiente un sistema tributario deve essere stabile” mentre “in Italia le regole fiscali cambiano ogni mese”, e quindi “è il momento di invertire la rotta".
L’attenzione alla legalità e al futuro dei giovani
Anche il tema della legalità ha trovato spazio nelle parole di Squinzi: "Legalità e imprenditoria sono un binomio inscindibile – ha affermato – e lo sapevano gli imprenditori che in alcune zone del Paese hanno pagato con la vita la determinazione a continuare il loro lavoro". ”Il rispetto della legalità – ha poi aggiunto – è essenziale per la convivenza civile ma è anche condizione indispensabile per gli investimenti delle imprese e per il buon funzionamento del mercato”. “Sarebbe sbagliato e dannoso”, ha quindi concluso sull’argomento, “continuare a pensare che legalità e antimafia siano temi solo del Mezzogiorno".
Infine, un segnale di attenzione per le nuove generazioni: “Se non apriamo ai giovani nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro à persa non solo per loro, ma per tutti noi, per l'Italia".
