Confindustria: per uscire dalla crisi, necessari gli Eurobond
"Servono soprattutto per il rilancio delle infrastrutture"
Secondo il presidente designato di Confindustria gli Eurobond "servono soprattutto per il rilancio delle infrastrutture". "Dobbiamo far ripartire gli investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali. Nel '29 gli Stati Uniti sono usciti dal quella crisi così: siamo esattamente nella stessa situazione", aggiunge Squinzi intervenendo presso l'Università Cattolica di Milano alla presentazione del nuovo libro di Alberto Quadrio Curzio.
"Sono sulle stesse posizioni del presidente della Confindustria francese, Laurence Parisot, secondo la quale l'Europa è la base di tutto: non terremo in piedi il sistema dell'euro se non avremo politiche comuni nel welfare, nel Fisco, nelle infrastrutture e nell'energia", con quest'ultima che tra l'altro in Italia "ha un costo del 30% superiore alla media europea".
L'agenda del rilancio di Squinzi prevede tre punti: la ripresa degli investimenti nel settore delle infrastrutture, la semplificazione normativa-burocratica, l'attenzione al campo dell'edilizia. Non solo: ridurre i costi della pubblica amministrazione e valutare l'ipotesi di vendere parte del patrimonio dello Stato.
"La 'madre' per lo sviluppo è la semplificazione burocratica-normativa, senza è impossibile muoversi nella direzione giusta", spiega il presidente designato. "Ritengo che bisogna riprendere gli investimenti nelle infrastrutture, un settore che deve tornare a dare competitività al Paese", dice ricordando che la crisi del 1929 negli Usa fu superata con un massiccio programma di investimenti proprio nelle infrastrutture. Ma dietro alla ripartenza c'è anche la "rifocalizzazione nel settore dell'edilizia. I dati degli ultimi mesi sono molto negativi. Bisogna ripartire da lì e questa è anche una ripartenza virtuosa perché necessita di un'alta intensità di manodopera e un basso contenuto di importazioni". Ma tutto sarebbe vano senza "ridurre i costi della pubblica amministrazione" e senza magari pensare di "sbarazzarci di un patrimonio dello Stato che non rende e potrebbe essere affidato ad altre mani".
Per Squinzi bisogna "spendere di meno e questo non lo stiamo facendo", quando alla riduzione dei costi nella pubblica amministrazione si potrebbe pensare a "costi standard per evitare differenze tra regioni e regioni", mentre occorre anche affrontare "il problema di recupero dell'evasione". Secondo il presidente designato di Confindustria bisogna "recuperare l'evasione più che con misure di accanimento con misure di tipo attivo. La deducibilità fiscale di alcuni costi, ad esempio, è un modo virtuoso per far emergere redditi sommersi".
Non solo: in un Paese dove "siamo alle prese con il drammatico problema di riequilibrare i costi e questo ha portato a una pressione fiscale eccessiva con effetti recessivi", per Squinzi "bisogna pensare a misure per far ripartire la crescita", un argomento di cui "si è reso conto anche Monti e nelle ultime settimane c'è più attenzione", mentre il presidente della Bce, Mario Draghi "è intervenuto in maniera molto precisa".
