"Connectivity", le sigle sindacali accendono il faro sul lavoro che connette l'Italia
Gli interventi di Ennio Cascetta e Gianni Vittorio Armani, presidente e amministratore delegato di Anas
Roma, 21 febbraio 2018 - Si è svolta a Roma, presso il Centro Congressi Frentani, l'iniziativa "Connectivity, il lavoro che costruisce, il lavoro che trasporta per connettere l'Italia", organizzata da Fillea-Cgil e Filt-Cgil, che ha avuto come tema le grandi trasformazioni in atto nel mondo del lavoro dei trasporti e delle infrastrutture. Per il progetto del governo, Connettere Italia, ha ricordato nel suo intervento il presidente di Anas Ennio Cascetta, sono già stanziati 133 miliardi per intervenire sulle infrastrutture su un totale di 178 miliardi complessivi (il 75%). "Si tratta - spiega Cascetta - di un mix non solo di investimenti, ma anche di semplificazioni e incentivi per garantire la mobilità, l'accessibilità alle diverse aree del Paese. La nostra vision è fondata sulla sostenibilità, ambientale, sociale ed economica delle infrastrutture e del trasporto". Non solo grandi opere, ha spiegato Cascetta, "ma un mix di interventi, anche piccoli, che comprende una robusta quota di manutenzioni straordinaria delle infrastrutture esistenti, sia delle strade che dei binari". Parlando di Rfi-Anas Cascetta aggiunge: "Con i nuovi contratti di programma che abbiamo siglato, che superano i 60 miliardi, Rete Ferroviaria Italiana ed Anas, questo grande gruppo unico delle infrastrutture di Ferrovie dello Stato, sono la nuova Iri di questi nostri anni. Saranno gli attori di un progetto industriale che creerà migliaia di posti di lavoro nelle costruzioni e nei trasporti". Rivolgendosi ai sindacati Cascetta ha poi parlato del cambio di marcia anche nel lavoro, illustrando gli interventi per la formazione: "per la 'Cura del ferro', il trasporto su ferrovia, stiamo incentivando con 2 milioni di euro la formazione dei macchinisti, figura in questo momento assai richiesta sul mercato e che purtroppo oggi manca. Mentre per la 'Cura dell'acqua', lo sviluppo delle vie marittime, si sta incentivando attraverso i porti la formazione di operatori logistici capaci di gestire le manovre portuali. Anche nell'autotrasporto serve un cambio di passo: i nuovi autisti devono avere le competenze ed essere capaci di utilizzare le tecnologie più all'avanguardia".
"Per connettere l'Italia, la prima infrastruttura che bisogna curare e predisporre è l'impresa", ha dichiarato l'amministratore delegato di Anas Gianni Vittorio Armani, senza le imprese, senza un'Anas che funziona, non si connette nessuno, almeno sulle strade statali. La situazione attuale, ha proseguito Armani, nel complesso, partiva da una crisi che non era soltanto delle imprese ma anche etica e di competenze. Complessivamente, anche una crisi della relazione tra cliente e fornitore, in un settore dove, unico al mondo, i fornitori hanno un approccio di aggressione nel rapporto con il cliente che non si vede in nessuna area commerciale. Il cambio di marcia che abbiamo impostato in Anas volgeva proprio a questo: preparare Anas a un piano di investimenti che effettivamente è arrivato, un piano imponente che predispone Anas per un futuro migliore, ha detto l'amministratore delegato di Anas. I piani passati di Anas non finanziavano neanche la manutenzione ordinaria, ha spiegato Gianni Vittorio Armani, il penultimo piano finanziava sei mesi di investimento tre anni fa. Era necessario impostare un piano pluriennale che avesse una coerenza su dove andare a investire, e quindi non in modo estemporaneo. Abbiamo ricostruito l'organizzazione all'interno dell'azienda: la competenza, la capacità di progettazione, di fare le cose in modo ordinato e controllato. Ovviamente con un focus sul principale gap degli ultimi anni: la manutenzione. Abbiamo una rete infrastrutturale stradale largamente diffusa sul territorio, in parte incompleta, ma che principalmente ha bisogno di manutenzione. Naturalmente, abbiamo investito per garantire maggiore sicurezza. Guardando al futuro, dobbiamo guardare anche cosa è mancato. Da una parte, l'intermodalità: le infrastrutture vanno pensate in modo che siano interfunzionali e non in competizione una con l'altra. L'intermodalità , ha concluso Armani, era un elemento fondamentale e in questo l'integrazione con Ferrovie è stata un passo in avanti. Dall'altra, l'innovazione tecnologica: le strade, che oggi sono infrastruttura di libera accessibilità, oltre a questo saranno arterie su cui la connettività tra infrastrutture e mezzi garantirà maggiore sviluppo e produttività ulteriore".