Consob: nel 2020 la sostenibilità entra nei piani industriali
Non solo bilanci: ora ESG anche nelle strategie aziendali

La sostenibilità, o più precisamente i fattori ESG, environment, social e governance, non sono solo nei bilanci: ora le società italiane ne tengono conto nei loro piani industriali e i Cda li usano per definire le politiche di remunerazione dei loro manager.
La Consob, come riporta l'ANSA, per il terzo anno consecutivo nel suo Rapporto sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate italiane, valuta come ambiente, fattori sociali e governance (i cosiddetti ESG) entrano nel processo decisionale aziendale, nella definizione dei modelli di business, nelle strategie aziendali e nei modelli di corporate governance, e registra un percorso virtuoso che si è innescato. Nel 2020 le società quotate sull'MTA che hanno pubblicato una Dichiarazione non finanziaria sono 151, incluse 3 imprese che lo hanno fatto in forma volontaria. Non riescono però ancora a coinvolgere gli stakeholders esterni, anche se in crescita la Consob rileva solo 83 casi (a fronte dei 44 del 2018) mentre il Consiglio di amministrazione è stato coinvolto direttamente nell'analisi di materialità in 39 casi (in deciso aumento rispetto ai 21 nel 2019). Il passo in avanti consiste nell'inserire la sostenibilità nelle strategie: su 59 società quotate che hanno pubblicato estratti dei Piani Strategici sui propri siti web, 28 hanno menzionato nella propria strategia alcuni elementi di valore a lungo termine, 15 hanno citato i Sustainable Development Goals (SDGs) dell'ONU, 7 hanno integrato completamente le considerazioni finanziarie e non finanziarie, mentre una ha indicato la materialità come elemento fondamentale della pianificazione strategica.
I fattori ESG, è una delle conclusioni a cui arriva la Consob, sono quindi davvero diventati parte del processo decisionale del board. Nel corso del 2020, tra le 50 società che hanno redatto la dichiarazione non finanziaria e hanno rinnovato il board, 28 hanno pubblicato linee guida per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, menzionando i temi non finanziari in 19 casi (38% del totale delle società che hanno rinnovato il board, a fronte del 28% nel 2019). Nell'autovalutazione del Consiglio, i fattori ESG sono citati in 37 casi (21 nel 2019), mentre sono 32 gli emittenti che li hanno inclusi nei programmi di induction erogati ai membri del consiglio (28 nel 2019). Anche le politiche di remunerazione integrano fattori non finanziari nei compensi degli amministratori delegati: in 63 casi, un dato in netta crescita rispetto al 2018, quando erano 33 le società che collegavano le remunerazioni degli amministratori delegati ai parametri ESG. C'è "una maggiore consapevolezza da parte delle società italiane quotate della rilevanza delle tematiche non finanziarie, sia con riguardo alle modalità di realizzazione dell'analisi di materialità sia rispetto all'engagement del board" conclude il Rapporto.