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Briciole di pane

Cresce del 9,8% il mercato delle auto in Europa

Nei primi nove mesi del 2015 aumento del +8,8%. Per ora nessun effetto "dieselgate"

Roma, 16 ottobre 2015 - Si muove e ancora in positivo il mercato dell’auto in Europa. Una tendenza che segue di pochi giorni quella, dello stesso segno, resa nota per quanto riguarda i veicoli commerciali in Italia e che indica il progressivo consolidarsi del settore, anche se cautele e perplessità non mancano nell’ambito degli operatori.


Il mercato dell’auto in Europa
A settembre, secondo i dati Acea, le immatricolazioni nei 28 Paesi Ue più i tre dell'Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), sono state pare a un milione e 394.223: il 9,8% in più rispetto allo stesso mese 2014. In questo modo, nei primi 9 mesi dell'anno, sono state vendute 10 milioni e 776.666 auto: l'8,8% in più sull'analogo periodo 2014.
Ciò che più conta dal punto di vista congiunturale, tuttavia, è che lo scandalo della Volkswagen pare non abbia toccato l’andamento delle vendite. Sempre secondo Acea, infatti, le immatricolazioni VW non sembrano risentire del cosiddetto “dieselgate”, ne’ questo accade per le altre marche. Mentre Fca ha immatricolato a settembre 78.403 auto: il 15,6% in più rispetto allo stesso mese 2014.


Il mercato dei veicoli commerciali
I dati sul mercato delle auto seguono di pochi giorni quelli sui veicoli commerciali. Secondo l’Unrae (l'associazione delle Case automobilistiche estere), nello scorso mese le compravendite di questa categoria di mezzi sono state pari al +4,7% rispetto allo stesso mese 2014 che in valore assoluto significa 11.530 unità vendute. In questo modo, viene fatto notare, nei primi 9 mesi la crescita si mantiene all'8,4% rispetto al periodo gennaio-settembre 2014, con 93.299 autocarri con peso totale a terra fino a 3,5t.

 

Le valutazioni del Centro Studi Promotor
Anche il Centro Studi Promotor scorge un orizzonte positivo per il settore. Per la fine del 2015 “le immatricolazioni dovrebbero attestarsi a quota 13.630.000 con una crescita dell'8,6% sul 2014 e con un calo sui livelli ante-crisi ridotto al 12,5% e quindi con un sensibile miglioramento rispetto al 2014 quando il calo sui livelli ante-crisi era del 19,4%".
"I risultati confermano che il cosiddetto 'dieselgate' non ha avuto un impatto a caldo sulle immatricolazioni”, ha spiegato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor. “Il fatto che il 'dieselgate' non abbia avuto un impatto immediato sulle immatricolazioni – ha continuato Quagliano -, accredita la tesi che anche nei prossimi mesi le ripercussioni sulle vendite complessive di auto, ammesso che vi siano, saranno di entità contenuta”.

 

I giudizi degli operatori
Caso Vw senza particolari effetti anche per Federauto, il cui Presidente, Filippo Pavan Bernacchi, ha commentato: “Il caso Volkswagen non intaccherà i volumi generali della domanda di auto nel Paese". Ma l’associazione dei concessionari non abbassa la guardi e sottolinea che segue “con la massima attenzione l'evolversi della situazione anche alla luce delle recenti ispezioni presso Volkswagen, che sono in linea con quanto già successo in Germania”.
Mentre Romano Valente, Direttore generale Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere, ha indicato come sarebbe opportuno “cogliere l'opportunità di allargare il focus mediatico ai temi della sicurezza stradale legati all'anzianità e alla dimensione del parco circolante europeo: 250 milioni di veicoli che invecchiano progressivamente, passando dagli 8,5 anni di età media del 2008 ai 9,7 anni nel 2014”. Una situazione analoga è stata registrata anche in Italia con un parco circolante reale di 35,4 milioni di veicoli, dei quali 9,5 milioni - il 27% - ha più di 14 anni di anzianità e rispetto ai quali le auto dell'ultima generazione.

Andrea Zaghi