Crisi: Ance, subito piano straordinario infrastrutture
Secondo l'Ance "servono risorse immediate per far ripartire le opere pubbliche"
''Siamo assolutamente convinti che il Paese puo' risollevarsi e che le nostre imprese hanno le capacita' per reagire, ma c'e' bisogno di un atto di coraggio da parte della politica e di prendere decisioni rapide ed efficaci'', puntualizza Buzzetti. Secondo l'Ance, in particolare, ''servono risorse immediate per far ripartire le opere pubbliche, grandi e piccole, e per mettere in sicurezza il territorio attraverso un programma di piccoli e medi interventi. Serve inoltre un piano per lo sviluppo delle nostre citta' che a livello internazionale stanno perdendo competitivita', ma che attraverso un sistema di leve e d'incentivi fiscali potrebbero tornare ad attrarre investimenti privati e rappresentare un buon motore per la crescita''.
''Il decreto 70, cosiddetto decreto sviluppo - secondo Buzzetti - ha fatto molto sul piano legislativo per consentire interventi di riqualificazione e ammodernamento delle citta', ma senza una regia di questi interventi e senza incentivi mirati il piano non puo' dare i frutti sperati''. E' ora dunque, secondo i costruttori, che ''le buone intenzioni si traducano in atti concreti capaci di ridare fiducia alle imprese, ai cittadini e ai mercati che certo vedrebbero con favore un segnale concreto di orgoglio e di grande reazione nazionale''.
L'Ance ricorda di aver ''denunciato per primi nel 2009 insieme a tutti gli Stati generali delle costruzioni la pesante crisi che stava attraversando il settore dell'edilizia e le gravi ripercussioni che da questa ne sarebbero derivate per tutta l'economia nazionale''. ''I fatti purtroppo - rileva Buzzetti - ci hanno dato ragione e le gravi vicende finanziarie che hanno investito il nostro Paese negli ultimi mesi hanno ulteriormente peggiorato le difficolta' in cui operano le nostre imprese e i nostri lavoratori''.
L'Ance ricorda infine che sta ''denunciando da tempo la pesantissima stretta creditizia che ha investito le imprese e il fardello dei ritardati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni strangolate dal patto di stabilita' che sta portando alla chiusura migliaia di imprese qualificate e lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori specializzati''.