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Briciole di pane

Cura da 8 miliardi per la logistica

Assemblea Confetra. Studio di A.T. Kearney sulle inefficienze del settore

Roma, 2 febbraio 2011 - Arrivano dal cielo e dal mare i primi segnali di ripresa del trasporto merci, mentre la modalità terrestre perde quota. E quanto emerge dalla nota congiunturale sul 2010 presentata da Confetra durante la 66esima assemblea annuale che conferma - anche se con ritmi più contenuti - il trend positivo già delineato nel primo semestre dello stesso anno. Significativa la performance del cargo aereo, a quota 18%, seguita dal marittimo a 9%. Timidi segnali di ripresa anche per il trasporto su gomma, che conquista il 2% su scala nazionale, l'8% nell'internazionale a carico completo e il 6% nel collegamenti corrieri). Ancora in ombra il cargo ferroviario (-8%) che, secondo il presidente della confederazione italiana dei trasporti e della logistica. Fausto Forti «si sta ormai ritirando su pochi essenziali servizi a treni blocco sulle poche tracce ancora remunerative». Più in generale, sull'andamento generale della logistica, Forti ha ribadito che «se questo trend permane, il riaggancio ai volumi e ancor più ai valori del 2007 dovrebbe collocarsi nel 2013». Vale otto miliardi la sfida che la logistica è chiamata ad affrontare in Italia, dove il settore incide per il 7% sul Pil - con un trend in continua crescita - registrando costi maggiori dell’11% (circa 12 miliardi) rispetto alla media europea. La fotografia è stata scattata dal, centro studi di Confetra, in collaborazione con A.T. Kearney. La partita degli otto miliardi si gioca su un recupero potenziale di tre miliardi, misurati in termini di efficienza e di cinque miliardi, erodibili dalla domanda italiana non servita. Confetra punta il dito contro una portualità oberata da un'eccessiva burocratizzazione, da inadeguati collegamenti ferroviari e viari con l'entroterra e da una rete retroportuale e interpor-tuale insufficiente. La confederazione ricorda inoltre come «ai nostri aeroporti vengano preferiti per celerità ed efficienza gli aeroporti del Nord-Europa» e quanto «l'autotrasporto, nonostante le ingenti risorse di cui ha beneficiato dallo Stato, continui ad essere polverizzato e sopraffatto dai vettori esteri». Pesante anche il fardello normativo che grava sul settore, rendendo il sistema burocratizzato, disomogeneo e appesantito nell'approccio con il mondo industriale. Forti ha anche toccato il tema della liberalizzazione dei servizi ferroviari e postali. «In Italia - ha detto - abbiamo bisogno che lo Stato con la sua ridotta efficienza e i suoi costi si ritiri e consenta al mercato di occupare tutti gli spazi che è capace di occupare». Tre le strade attraverso cui passa il rilancio: l'efficientamento dei processi mediante l'abbattimento dei colli di bottiglia; una offerta imprenditoriale sempre più qualificata; l'individuazione di investimenti infrastrutturali mirati. Per il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, il recupero dei 12 miliardi di gap con l'Europa passa attraverso il piano nazionale della logistica «che sarà pronto in tempi brevi e sarà un catalizzatore di tutti gli interventi per i prossimi tre anni». «Il primo obiettivo - ha spiegato - è simulare l'offerta infrastrutturale per il 2020». Matteoli ha poi affermato che «è già pronta la prima bozza di dpcm contenente le tratte autostradali in gestione diretta dell'Anas, che saranno sottoposte a pedaggio dal. 1 maggio», mentre «non ci sono novità per lo sblocco dell'aumento delle tariffe aeroportuali». Vicino al traguardo il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto «che - ha detto il ministro - sarà presentato nei prossimi giorni».

Silvia Marzialetti (Fonte Il Sole 24 Ore)