Debiti Pa: Ance, giusto allarme dalla Corte dei Conti
Tenuti i conti in ordine sulle spalle delle imprese di costruzione che non sono state pagate
Roma, 21 marzo 2014 - “Bene fa oggi la Corte dei Conti a sottolineare il problema che come imprese di costruzione abbiamo pagato caro sulla nostra pelle: pur di tenere i conti in ordine, un ordine puramente fittizio e formale, si è fatto finta di non avere debiti accumulati” spiega il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti.
“Una situazione che finalmente ora è emersa ma che rischia di non essere risolta in tempi brevi soprattutto per quella parte dello stock dei debiti in conto capitale, gli investimenti per intenderci, che vengono iscritti a bilancio solo quando sono pagati e non quando c’è l’impegno formale dell’amministrazione a realizzare il lavoro. Questo vuol dire che migliaia di imprese sono state fatte fallire per non far fallire le amministrazioni.”
“E bene fa il Governo a considerare i pagamenti tra le priorità della sua azione, ma desta preoccupazione lo strumento prescelto. Il disegno di legge invece del decreto e la soluzione che si sta profilando con il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti sembrerebbe rinviare nel tempo i pagamenti per le opere pubbliche che, impattando sul deficit, potranno essere saldati solo attraverso un allentamento del Patto di stabilità interno.”