Decreto infrastrutture: al via project bond, sale bonus ristrutturazioni
Pacchetto edilizia vale circa 5 mld e 25mila nuovi occupati
Tra le principali misure figurano i cosiddetti 'project bond': grazie all'introduzione di un trattamento fiscale agevolato (ossia l'equiparazione a quello in vigore per i titoli pubblici) si vuole favorire l'emissione e il collocamento delle obbligazioni da parte dei concessionari e delle società di progetto. Secondo le stime gli investimenti attivabili dai project bond ammonterebbero a 10-15 miliardi. Altra misura quella che introduce l'utilizzo da parte dei Comuni dei crediti d'imposta per la realizzazione di opere infrastrutturali, liberando in questo modo risorse a vantaggio dell'economia reale e del mondo delle imprese e contribuendo alla crescita economica del Paese.
All'interno del decreto, una parte importante la riveste il settore dell'edilizia, dove i provvedimenti che verranno approvati, intendono "favorire la ripresa economica, principalmente attraverso agevolazioni fiscali che possano dare slancio al settore delle costruzioni, che rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti per la crescita del pil nazionale". In questo ambito viene previsto l'innalzamento dal 36% al 50% delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia e l'aumento, da 48 mila a 96 mila euro, del limite di importo detraibile con la riconduzione a regime delle detrazioni del 55% per interventi di riqualificazione energetica, che attualmente vengono prorogati di anno in anno. Le ricadute stimate sono di circa 1,5 miliardi e 8mila nuovi occupati. Le disposizioni che saranno contenute nel decreto riguardano poi l'imposizione Iva nel settore della cessione e locazione delle nuove costruzioni: si prevede di rendere tale imposta neutrale attraverso il ripristino dell'imposizione Iva anche dopo i cinque anni e l'esenzione dell'Imu sulle nuove costruzioni per un massimo di tre/cinque anni. Secondo il governo, questi ultimi due provvedimenti dovrebbero avere ricadute sul sistema economico per 3,5 miliardi e creare 17.000 nuovi posti di lavoro.
Altre novità che saranno contenute nel decreto sono quelle relative ai contratti di locazioni commerciali in deroga, con l'ausilio delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative. In materia di trasporti si prevedono alcune misure di carattere finanziario che riguardano, in particolare, l'autonomia finanziaria dei porti, destinando ai porti parte dell'Iva e delle accise (1%) in essi prodotte, in grado di generare investimenti per circa 80 milioni e dare impulso all'infrastrutturazione portuale. Infine, nell'ambito del Piano nazionale per le città, è prevista l'istituzione presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di una "Cabina di regia", che seleziona gli interventi proposti dai comuni per la riqualificazione e la valorizzazione di aree urbane degradate utilizzando fondi disponibii pari a 230 milioni e attivabili pari a circa 2 miliardi.