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Briciole di pane

Decreto infrastrutture, Roberto Castelli: "Ora la parola all'Economia"

Roma, 18 ottobre 2011 - «Il lavoro del ministero delle Infrastrutture è stato completato, ora lo mandiamo allo Sviluppo economico per il coordinamento. Questo testo sarà la base su cui ragioneremo nei giorni prossimi con il ministro Romani e con il ministero dell'Economia che sta scrivendo la parte sulla defiscalizzazione». Il viceministro per le Infrastrutture, Roberto Castelli, è soddisfatto del lavoro, anche se ammette che la partita più importante si deve ancora giocare. «E inutile nasconderci - dice - che sono gli incentivi fiscali a dare corposità al decreto. Se quella parte ci sarà e sarà rilevante, il provvedimento assumerà notevole valenza anche in termini di attrazione dei capitali privati. Altrimenti sarà un buon elenco di norme relativi ai lavori pubblici, importante per ridurre i tempi e i costi delle infrastrutture». Castelli non vuole però sconfinare nel campo altrui. « E il ministero dell'Economia - dice - che ha in mano i costi di queste operazioni di defiscalizzazione e sanno loro cosa si può fare e come». Quando gli si chiede se condivida una delle obiezioni fatte da più parti al ministero dell'Economia in queste settimane, che gli incentivi fiscali avranno un effetto modesto se applicati a un numero ristretto di opere autostradali già finanziate parzialmente con contributi statali diretti, Castelli evita la polemica diretta ma risponde che «il ministero delle Infrastrutture ha preferito non occuparsi di questo elenco di opere» e che «di opere approvate dal Cipe ce ne sono a iosa, c'è solo l'imbarazzo della scelta, se si vuole pescare da lì». Il viceministro alle Infrastrutture risponde anche «alle molte aspettative che si sono create e che attribuiscono a questo decreto un ruolo eccessivo, diverso da quello con cui è stato concepito». Non potrà risolvere tutti i problemi del settore, anche se il ministero delle Infrastrutture continuerà a lavorare per migliorare il testo nel confronto con gli altri ministeri, come è accaduto fin dal primo documento delle Fondazioni Astrid-Respublica e Italiadecide in avanti. «Abbiamo raccolto - dice Castelli - molte proposte da tutto il mondo degli stakeholder, certamente tutte quelle che riteniamo utili: molte di queste norme andranno a toccare punti delicati del percorso di realizzazione delle opere. Un provvedimento che ci dovrà aiutare anche nel finanziamento e nella realizzazione delle opere delle reti Ten-T per cui ci impegneremo con l'Europa a rispettare le scadenze dei prossimi venti anni». L'ultimo tema è quello delle risorse. «Sulle revoche di finanziamenti - dice Castelli - sono fiducioso che, se si applicherà la legge rigorosamente, il numero delle opere interessate sarà notevolmente ridotto».