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Briciole di pane

Decreto Sviluppo, Passera: Poche risorse ma alta credibilità

Roma, 6 luglio 2012  - Il ruolo dello Stato nell'economia produttiva, secondo il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera, deve limitarsi a interventi orizzontali sulle "leve della competitività" delle imprese, come l'internazionalizzazione, la crescita dimensionale e l'innovazione, e sui fattori che la rendono possibile, come un buon sistema giudiziario e infrastrutturale, "senza entrare però nelle loro scelte private". E' questo, ha spiegato oggi Passera intervenendo in audizione di fronte alle commissioni riunite Finanze e Industria alla Camera, il senso di fondo del "decreto per la crescita sostenibile", in base al quale sono stati definiti gli specifici interventi, dall'incentivazione alle infrastrutture al sostegno alle Pmi.
POCHE RISORSE MA ALTA CREDIBILITA'
Per il decreto sviluppo, Passera ha riconosciuto la scarsa disponibilità di risorse, ma ha ribadito come il Governo "abbia cercato di utilizzarle al meglio e attivare più possibile investimenti privati". Rispondendo ai deputati sulla necessità di abbassare la pressione fiscale alle imprese, il ministro ha ricordato come "gran parte degli oneri accumulati su famiglie e imprese sia stato accumulato nel corso di mesi e anni precedenti.
Passera non si è poi detto d'accordo sul commento del deputato Maurizio Fugatti (Lega) per cui "nulla sarebbe cambiato in termini di credibilità" del Paese, a dispetto dello spread. "Malgrado le ulteriori difficoltà causate anche dalla gestione europea non adeguata dei problemi europei, crediamo che il nostro paese possa svolgere un ruolo di promozione di politiche sulla crescita".
PROJECT BOND E SETTORE IDRICO
Lo strumento dei project bond, ha detto il ministro, "può trovare certamente applicazione nel settore idrico, in quanto infrastrutturale". Il problema del comparto, ha tuttavia dichiarato, "è soprattutto dato dalla paralisi derivante dalla mancata definizione delle tariffe, e quindi dei criteri di redditività del capitale investito, cui bisogna dare risposta quanto prima per riattivare investimenti"
COSTI ENERGETICI PER LE IMPRESE
La novità del decreto, ha spiegato Passera, è che definisce come tutelabile per il costo dell'energia, non solo la grande azienda, ma anche quella con grandi costi di approvvigionamento. Il criterio introdotto per la tutela riguarda l'onere energetico che l'azienda sopporta, e non la quantità di utilizzo. Con questa misura, per Passera, si dovrebbe ridurre la disparità di trattamento delle piccole imprese, rispetto alle grandi realtà "energivore", comunque descritte come "capofila di grandi filiere, e che è importante tenere in Italia".
Passera ha ricordato il peso in bolletta dei costi per favorire le energie rinnovabili (oltre 9 miliardi). "Abbiamo cercato di contenere gli incentivi, in Italia spropositati rispetto agli altri Paesi, senza penalizzare settori che riteniamo importanti, e cercando di farli convergere sulle tecnologie prioritarie per la filiera italiana".
RITARDI DI PAGAMENTO DELLA PA
"Ereditiamo - ha detto Passera - una montagna di debito cumulato dalla Pubblica amministrazione, "ma non è solo questo il problema che grava sulle Pmi". Almeno altrettanti ritardi, ha ricordato, vengono dagli stessi privati. Occorre dunque, per il ministro, anticipare l'applicazione della direttiva europea sui ritardi di pagamento (che stabilisce i tempi massimi in 30 o 60 gg; ndr) e recepirla entro quest'anno "ma occorre scegliere bene il tempo. Senza adeguata preparazione, questa misura rischierebbero di portare a un blocco di tutte le attività. Essendo già in ritardo, la Pa non riuscerebbe a sostenere pagamenti entro  30 giorni".
Passera ha ricordato in proposito come un "forte vincolo" sia dato dal patto di stabilità, che blocca la liquidità di alcuni enti locali. "Si può fare qualcosa per certe forme di investimento e valorizzare alcune forme di attivo, ma dobbiamo rispettare le regole europee".
NON ILLUDERSI SULLE RETI D'IMPRESA
Secco il giudizio del ministro sulle reti d'impresa. "Sono spesso esaltate come una specie di panacea per tutti i problemi che non sappiamo risolvere". E dunque non bisogna illudersi: "Questi strumenti non possono risolvere il problema del sottodimensionamento delle imprese, né quello di governance, sulle decisioni e responsabilità dei partecipanti". Poiché non hanno personalità giuridica, non possono inoltre emettere obbligazioni. "Possono essere tuttavia meccanismi  di grande utilità, e potrebbe valer la pena attivare uno studio per conferirgli una qualche personalità giuridica".
CDP, SACE, SIMEST E ICE PER INTERNAZIONALIZZAZIONE
Passera ha ribadito come l'idea di creare "un polo di supporto finanziario all'internazionalizzazione" presso la Cassa depositi e prestiti sia stata considerata "saggia" dal Governo. Il ministro ha illustrato il funzionamento del gruppo, volto a "gestire in maniera coordinata sia chi fa export finance, dove sulle grandi cifre non può che essere la Cassa depositi e prestiti, chi fa interventi di capitale (Simest) e chi fa attività di assicurazione e garanzia (Sace)". A questi tre strumenti, ha detto poi Passera, verrà affiancato l'Ice, direttamente o indirettamente come quarto partner. Con un sistema di consigli di amministrazione coordinati, in capo ai ministeri e alla Cdp, il nuovo soggetto potrà essere, a detta di Passera, un passo in avanti per aiutare le imprese all'estero.