Definito il piano Brebemi: intervengono Bei e Sa
Investimento complessivo da 1,6 miliardi
Milano, 24 novembre 2012 – Dopo quasi tre anni di trattative e l'erogazione, in diverse tranche, di un prestito ponte da 540 milioni, sarebbe stata individuata una quadra definitiva e condivisa al complesso impianto finanziario della Brebemi, l'autostrada che accorcerà i tempi di percorrenza tra Milano e Brescia. Entro fine anno, grazie al massiccio intervento della Banca europea per gli investimenti e alle garanzie offerte da Sace, verrà finalizzato il maxi project financing da circa 1,6 miliardi, che permetterà di sbloccare i fondi necessari a concludere un'opera da complessivi 24 miliardi. In cabina di regia della grande opera, che stando alle previsioni verrà ultimata a fine 2013, attualmente ci sono Intesa Sanpaolo e il gruppo Gavio, azionisti di maggioranza con il 55% della holding Autostrade Lombarde, a cui fa capo l'89% della stessa Brebemi.
Per arrivare ai fatidici 1,6 miliardi, confermata l'erogazione vicina a 800 milioni da partire di Cassa Depositi e Prestiti, bisognava individuare una soluzione per reperire altri 800 milioni. Ed è qui, a conferma della valenza "di sistema" dell'arteria in ottica Expo 2015, che verranno introdotte allo schema due importanti novità. Innanzitutto, come riportato da Radiocor, entrerà in scena la Banca europea per gli investimenti, che finanzierà l'intero ammontare richiesto. In questo modo gli istituti italiani (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Centro-banca, Ubi, Mps e Credito Bergamasco, tutti già esposti sul prestito ponte da 54o milioni confermato ad agosto) si trasformeranno, di fatto, in intermediari tra Bei e Brebemi. La seconda novità sarà rappresentata dalla Sace (il gruppo specializzato nell'assicurazione delle imprese italiane recentemente passato dal Tesoro al Cdp), che agirà da garante dei capitali messi a disposizione dalla Bei sull'intera operazione e che potrebbe anche contribuire al prestito vero e proprio con un intervento comunque limitato. Sulla base di questa architettura, sostanzialmente imperniata sul ruolo centrale della Cassaguidata da Giovanni Gorno Tempini, entro fine anno dovrebbe avvenire il closing vero e proprio. Ora serve il rush finale per apporre la firma a un dossier che ha giù subito diversi slittamenti. Le prossime settimane saranno così caratterizzate da un lavoro intenso per definire alcuni dettagli di un'operazione che coinvolge complessivamente almeno 30 controparti.
Risolto il tema del finanziamento, la strada per completare l'infrastruttura presieduta dal bresciano Franco Bettoni (tra gli storici promotori del progetto) è in discesa, visto che il fabbisogno di equity, pari a 52 milioni, è stato di fatto soddisfatto quest'estate con l'ultima tranche dell'aumento di capitale della controllante Autostrade Lombarde. L'operazione ha visto il rafforzamento di Intesa Sanpaolo e Gavio, rispettivamente primo e secondo socio con il 42,5% e il 12,7%, e l'ingresso nella compagine azionaria di tre nuovi gruppi di peso come i costruttori Pizzarotti (col 64%), Unieco (5,78%) e i Mattioda (5,3%), gruppo piemontese specializzato in opere civili che condivide il controllo dell'Autostrada Torino-Ivrea con Gavio.