Dl Fare, Lupi: per i criteri di finanziamento delle Grandi Opere, presto il decreto interministeriale
Lo prevede l'articolo 18 del decreto per convocare il Cipe che assegnerà le risorse

Roma, 9 luglio 2013 - "Il criterio è stato mettere dei paletti forti, con alla base un principio chiaro, perché c'è la necessità di dare immediatamente un segnale di rilancio del settore delle infrastrutture, secondo il principio del piccolo, medio e grande". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, parlando del dl Fare davanti alla commissione Trasporti della Camera.
Il decreto Fare prevede fondi per 3,150 miliardi di euro a sostegno delle infrastrutture “cantierate e cantierabili” e calcola di attivare 30.000 nuovi posti di lavoro. Obiettivo: dare nuovo impulso alle opere già iniziate ed avviare nuove cantierizzazioni per completare il programma delle infrastrutture strategiche, utilizzando i fondi “stanziati ma non utilizzati” sui cantieri bloccati.
Il Ministro Lupi nei giorni scorsi a Pesaro aveva sottolineato che bisogna dimostrare “di saper spendere le risorse che sono destinate” superando le tante criticità che possono presentarsi lungo la realizzazione delle opere: procedure che si allungano, problemi tecnici, imprese che possono fallire, ricorsi.
E soprattutto per il Ministro bisogna dettare tempi chiari. La data indicata nel dl al piano Sblocca Cantieri è quella del 31 dicembre 2013, perché le opere siano completate o raggiungano lo stato di avanzamento previsto da crono programma. Pena, la revoca dei fondi.
Dl Fare, articolo 18 - Il fondo di 2 miliardi per le opere pubbliche
Il principio per la scelta delle opere da finanziare “lo trovate nell'articolo 18 - ha detto Lupi in audizione - che si divide in due aree. Il primo è il fondo di 2 miliardi e rotti vincolato alle grandi opere cantierabili, che seguono dei criteri. Tra oggi e domani saranno declinati questi criteri perché ci dovrà essere un decreto interministeriale Mit-Mef e sarà convocato il Cipe".
"È evidente - ha continuato il ministro - che il principio dell'articolo 18 non è statico: vale per i primi sei mesi" dopo di che "deve essere verificato, ovvero ci deve essere una verifica tra opere e cassa" disponibile e "sull'avanzamento lavori delle opere.
Nel primo semestre del 2014 individueremo altre opere" da finanziare. "Già con le Regioni - ha proseguito Lupi - abbiamo detto: acceleriamo secondo questo metodo" del piccolo, medio, grande, "così che dal primo gennaio 2014 le grandi opere strategiche siano monitorate e portate in accelerazione. Dobbiamo trovare le modalità" per proseguire nel tempo con questo criterio.
Dl Fare, articolo 18 - Risorse per 1,3 miliardi alla manutenzione
Continuando a illustrare l'articolo 18 del dl Fare, "un altro punto - ha detto il ministro alla Commissione - riguarda 1,3 miliardi di euro per un contributo a piccole e medie Opere, come per la manutenzione Anas di ponti e viadotti". L'articolo prevede delle procedure e, secondo il ministro, sarà necessaria solamente un'informativa di quali opere vengano segnalate dalle Regioni e dall'Anas.
Anche questo punto si riferisce a "un piano rotativo: i primi 300 milioni - ha concluso Lupi - saranno messi a disposizione per le opere cantierabili entro il 30 ottobre".
Dl Fare, articolo 25 - norma di indirizzo strategico per i lavori
Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, in audizione nella commissione Trasporti della Camera, ha parlato anche dell'articolo 25 del dl Fare. "Può essere la norma di 'indirizzo strategico', la norma quadro per i lavori dopo il 31 dicembre. Il Parlamento - ha detto il ministro - potrebbe inserire" una modifica che inviti il Governo a "andare su questa strada" condividendo "l'accelerazione dei lavori e l'impostazione del criterio del piccolo, medio, grande".
"Ma non indietreggiamo - ha sottolineato Lupi - nel criterio" di finanziare prima "le opere cantierabili".
Secondo Lupi il dl Fare è un passaggio fondamentale per tradurre con tempi certi i punti programmatici del ministero. Per questo motivo il sottosegretario Rocco Girlanda ha avuto la delega a seguire puntualmente i lavori nelle commissioni.