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Briciole di pane

Duello sul tetto al bonus per le nuove infrastrutture

Dl crescita. Il Governo chiude, in Senato si spinge per scendere da 500 a 100 milioni

Roma, 9 novembre 2012 – Entra nel vivo la partita per la conversione in legge del decreto sviluppo bis. Alle 18 di ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti, che saranno discussi a partire dalla prossima settimana. Agli uffici del Senato è arrivata una valanga di proposte, circa 1.500, che impegneranno i tecnici in un severo vaglio di ammissibilità e i relatori Simona Vicari del Pdl e Filippo Bubbico del Pd in un non semplice lavoro di concertazione.
Nei giorni scorsi la commissione Industria, presieduta da Cesare Cursi, ha svolto una serie di audizioni raccogliendo numerose proposte di modifica. Fitto il dossier presentato da Confindustria con un tema che spicca sugli altri: il credito di imposta per la realizzazione delle nuove infrastrutture in partenariato pubblico privato. Il nodo è la soglia di 500 milioni di euro come valore dell'opera al di sopra del quale è possibile riconoscere l'agevolazione fiscale a valere su Ires e Irap. Confindustria chiede l'eliminazione del tetto, ma sulla correzione il governo avrebbe sollevato obiezioni tecniche e di copertura. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Mario Ciaccia, ritiene di fatto complicato allo stato ritoccare la soglia. Nel contempo però si registra un atteggiamento più possibilista da parte dei relatori, in attesa che il treno delle modifiche entri nella fase decisiva e, dopo gli incontri con i rappresentanti del governo, si stringa sulle priorità. «Per ora - dice Bubbico - posso osservare che il limite di 500 milioni appare forse troppo alto, in considerazione della numerosità e dell'impatto notevole che hanno anche opere di importo inferiore, ad esempio di 100 milioni». Di certo comunque, aggiunge Bubbico, «bisognerà muoversi lungo direttrici coerenti con il decreto e nell'invarianza di copertura, anche perché si possono apportare miglioramenti per la crescita con nuovi strumenti e agendo sugli strumenti giuridici, senza aumentare i costi».
Il bonus sulle infrastrutture è tra gli argomenti più gettonati negli emendamenti. L'ipotesi di abbassare la soglia per accedere al credito di imposta, da 500 a 100 milioni, accomuna diverse forze politiche. Ma grande attenzione è riservata anche all'Agenda digitale. Da un lato emerge la necessità di definire in modo più puntuale poteri e competenze della nuova Agenzia per l'Italia digitale. Dall'altro si punterà a potenziare la governance dell'intero processo di digitalizzazione, anche mediante un'interazione più stretta tra le banche dati della Pa e l'uso diffuso del cloud computing. «C'è grande attenzione alla digitalizzazione della Pa - spiega Simona Vicari (Pdl) -siamo convinti che si possa fare ancora di più, recuperando maggiore efficienza a costo zero». La relatrice mette poi in evidenza un altro fronte su cui si lavorerà: «Bisogna dare un segnale per i giovani, magari intervenendo con qualche facilitazione per chi ha contratto mutui».

Carmine Fotina (Il Sole 24 Ore)