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Briciole di pane

E il rischio benzina rischia di far saltare le stime di traffico

La minaccia di un crollo del traffico autostradale può diventare un ulteriore ostacolo a sorpresa sul cammino dei project financing autostradali

Roma, 30 aprile 2012 – La minaccia di un crollo del traffico autostradale può diventare un ulteriore ostacolo a sorpresa sul cammino dei project financing autostradali. Mentre negli ultimi anni, nonostante la crisi, i ritmi del traffico avevano subito altalene non drammatiche, i primi mesi del 2012 hanno fatto segnare numeri preoccupanti. Aiscat ha rilevato in gennaio rispetto allo stesso periodo del 2011 un calo del 5,9% per il traffico leggero e un -7,4% per i pesanti (-6,2% complessivo), numeri che sono destinati a peggiorare, come confermato da Atlantia nella sua relazione al bilancio, a causa del "febbraio nero" (neve e sciopero Tir), ma soprattutto per l'impennata del prezzo della benzina. Tra il 2007 e il 2011 (dati Aiscat) il traffico complessivo è calato del 2,3%; fino all'anno scorso dunque, la crisi non ha avuto impatti di rilievo sulla domanda autostradale.
Lo scenario però sta cambiando come provano i dati Aiscat per gennaio ma soprattutto come fa pensare l'analisi di Atlantia: le stime sul primo trimestre 2012 fanno segnare un crollo dell'8,9% per i mezzi leggeri e del 7,7% per quelli pesanti. Al netto degli effetti di eventi non ricorrenti (neve e sciopero Tir), il Gruppo Autostrade stima che il calo del primo trimestre 2012 sarà di circa il 5,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. È però difficile valutare quanto questa situazione possa incidere sulle valutazioni che accompagnano il closing finanziario di un project financing. Per il direttore generale di Autostrade Centropadane, Francesco Acerbi, le stime di traffico sono in generale poco attendibili su un arco di tempo lungo quanto quello previsto per ammortizzare un'autostrada. «Inoltre — ha aggiunto — quando le banche costruiscono il loro modello di traffico sono più conservative rispetto a quanto calcolato dal concessionario, inoltre c'è sempre la garanzia data dalla possibilità di rivedere il piano finanziario se il traffico crollasse». Il tema vero sembra essere rappresentato dal costo della benzina che anche per il professore del Politecnico di Milano, Marco Ponti, esperto di economia dei trasporti, potrebbe portare a un calo forte della domanda. «Finora — ha commentato — il rischio traffico non c'era, ma adesso con la benzina a questi livelli si farà più fatica a chiudere i propri project financing. D'altronde si è lasciato il rischio traffico completamente sui concessionari, senza nessuna regolamentazione come in Francia».
Il tema del traffico non dovrebbe incidere invece sulle nuove autostrade lombarde come la Brebemi, la Tem e la Pedemontana (tutte in attesa del closing finanziario) perché sul territorio la domanda è molto forte. È quanto valuta Antonio Rognoni, Ad di Cal, il concedente misto Regione Lombardia e Anas appunto delle tre nuove tratte, che considera le valutazioni del traffico molto legate a situazioni territoriali: «Il vero problema — ha aggiunto — è il costo del denaro eccessivo. Mentre il problema del traffico in un arco perlomeno di 20 anni non incide».

Fonte: Il Sole 24 Ore Edilizia e Territorio