Economia: il 2012 anno da dimenticare per le costruzioni
Indici negativi anche per tutto il 2013 soprattutto nel settore delle costruzioni
Roma, 22 maggio 2013 – La forte recessione dell’economia italiana prodottasi lo scorso anno - con una contrazione del 2,4% rispetto al 2011 – produce effetti negativi anche nel corso dell’anno 2013.
La stima Istat del Pil riferita al primo trimestre dell’anno in corso, evidenzia infatti un ulteriore calo del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Si tratta del sesto trimestre consecutivo con variazioni tendenziali negative.
Secondo le previsioni contenute nel DEF di aprile 2013, a causa di una domanda interna che rimane debole, il Pil avrà una ulteriore contrazione dell’1,3% rispetto all’anno precedente.
In particolare – secondo previsioni Istat – a soffrire particolarmente è il settore della produzione nelle costruzioni che ha registrato a marzo 2013, una diminuzione del 20,9% rispetto allo stesso mese del 2012.
Complessivamente nei primi tre mesi dell’anno in corso, l’indice registra un calo del 12,1% nel confronto con il primo trimestre del 2012. Si tratta del diciannovesimo trimestre consecutivo di calo della produzione delle costruzioni.
A conferma della situazione di crisi settoriale vi sono poi i risultati molto negativi registrati dai consumi di cemento che, dopo un 2012 in caduta del 22,6% su base annua, evidenziano un ulteriore calo nel primo bimestre dell’anno in corso (-8,2% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2012).
Spiragli di ripresa potranno venire – come prevede il DEF – dall’l’iniezione di liquidità sui mercati italiani che si produrrà con il provvedimento relativo al pagamento dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione. I primi effetti positivi sia avranno già nella seconda metà del 2013, con maggiore efficacia sulla ripresa nel 2014.