Edilizia, Ance: abbassare il costo del lavoro è una priorità per il settore
Buzzetti: "Gli oneri sociali a carico delle imprese sono più alti di 10 punti percentuali rispetto agli altri settori industriali"

Roma, 13 dicembre 2013 - “Comprendiamo lo sconforto dei lavoratori, ma le imprese sono stremate. E’ ora che il governo accetti la nostra proposta di rivedere il sistema di contribuzione dell’edilizia che è il più caro in assoluto e non garantisce stipendi adeguati ai nostri lavoratori”, ha commentato oggi il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, in una nota alla stampa.
“Il settore è allo stremo: i sindacati sanno bene che le imprese chiudono a decine ogni giorno e assieme a loro stiamo cercando di gestire questa crisi epocale con ogni strumento a disposizione, facendo ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali e in extrema ratio alle inevitabili procedure di licenziamento”, ha sottolineato Buzzetti.
In questa situazione, dunque, “e senza un piano straordinario di risorse da destinare all’edilizia, non si può chiedere molto di più alle imprese che tentano di sopravvivere”. Eppure, secondo il presidente Ance, di cose da fare per far riprendere il mercato e risolvere il problema occupazionale ce ne sono ancora molte.
“Iniziamo col rivedere l’assurdo nostro sistema di contribuzione che fa sì che le imprese non riescano più a sostenere costi così alti a fronte di stipendi così bassi: abbassiamo i 10 punti in più di oneri e mettiamoli in tasca ai lavoratori!”
Poi “smettiamola di penalizzare la casa con un sistema fiscale iniquo e in continuo cambiamento e promuoviamo tutti insieme il nuovo accordo Abi e Cdp per far ripartire i mutui alle famiglie, di cui ancora troppo poco si parla”. Inoltre, “sul fronte delle opere pubbliche non smetterò mai di ricordare l’urgenza di un piano per la difesa del territorio e la messa in sicurezza delle scuole: sono interventi necessari per il Paese e fondamentali per far ripartire l’economia”.