Edilizia: Ance, "smettiamola di fare della casa un bancomat"
Il presidente dei costruttori Buzzetti: "rimettere la casa al centro del paese"; il ministro Lupi: "tema casa fondamentale". I sindaci ai costruttori: "facciamo squadra"
Roma, 13 novembre 2013 – In grande sofferenza il bene più prezioso degli italiani, la casa. È il grido d’allarme lanciato dall’Ance, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili, all'incontro Homeday "La casa ci tira su". Mutui inavvicinabili, tassazione in ascesa, caro affitto, aumento degli sfratti, mancanza di un piano di edilizia sociale sono le cause principali del declino del mattone.
I numeri della crisi del mattone
Eppure, la domanda non manca: tra il 2004 e il 2011 si sono formate in Italia 316.000 nuove famiglie ogni anno, mentre le abitazioni in costruzione sono state 228.000, per un saldo, di casa non soddisfatta, pari a 700.000. Per questo motivo per il presidente dei costruttori Paolo Buzzetti è necessario "rimettere la casa al centro del paese, la casa è tutto, la casa è famiglia, la casa oltre a dare un contributo di sicurezza sociale dà il futuro e rimette in moto l'economia, ma oggi la casa è tartassata da tasse, è stata completamente annullata nelle idee e nei sogni. Ma noi non ci vogliamo arrendere allo sconforto e vogliamo vedere come se ne può uscire". Buzzetti ha ricordato che "dopo settembre c'è stata una leggera ripresa, ma è un mese che si è rifermato tutto e siamo tornati alla paralisi totale, a causa dell'incertezza sulla tassazione, la legge di stabilità sta mettendo tutto in difficoltà, la prima cosa da fare è rimettere in chiaro qual è la tassazione, smettiamola di fare della casa un bancomat".
Accesso al credito difficile
Con lo spettro del credit crunch di questi anni, le banche si sono mostrate sempre più prudenti ad erogare mutui per l’alto rischio insolvenza dei clienti. Secondo l’Ance ormai il mutuo è diventato un "miraggio, a essere penalizzate sono state tutte le famiglie italiane: dal 2007 al 2012 i mutui per l'acquisto dell'abitazione sono crollati di oltre il 60% da 62,7 miliardi di euro a 24,7 miliardi e nei primi 6 mesi del 2013 l'emergenza è ancora peggiorata, meno 18% rispetto all'anno precedente". Attualmente le garanzie, la quota contante richiesta e la durata del finanziamento "rendono quasi impossibile anche per le classi medie accedere alla casa". Se si considera una fetta di risparmio medio annuo di circa il 30% del reddito, nel 2007 servivano 3 anni per accumulare il gruzzolo necessario per l’anticipo in contanti per comprare la casa, nel 2013, invece, ce ne vogliono circa 8, quasi il triplo.
Fisco alto e assenza piano di edilizia sociale
Non va meglio per il fisco: aumentate infatti le tasse sulle seconde case. Dal 2012 al 2014, ci sarà un rincaro medio del 21%. Brutte notizie anche dal fronte degli sfratti, negli ultimi cinque anni si è assistito a vera e propria impennata del 54,5%. Nel 2012, gli sfratti, sono stati 67.790 e l'88,9% dei quali è avvenuto per morosità. La casa è diventata sempre più un "diritto negato", avverte l’Ance. In Italia le abitazioni sociali sono solo il 4% del totale. Negli altri Paesi europei la quota di case sociali è molto più alta: Olanda (32%), Austria (23%) e Francia (17%). Tutto questo a fronte di una richiesta molto alta: circa 650.000 sono le richieste inevase di alloggi popolari".
L’appello dell’Anci a combattere insieme
Enzo Bianco, sindaco di Catania, parlando a nome dell’associazione dei comuni Anci, afferma: "C'è una situazione esplosiva intorno al problema della casa, e l'Anci sta mostrando particolare sensibilità a questo tema, dopo la manifestazione di Roma e quello che sta succedendo nelle città il quadro che emerge è sconfortante, siamo di fronte ad una vera e propria condizione di emergenza. I cittadini denunciano un quadro di incertezza, non compatibile con la politica della casa, incertezza sotto il profilo fiscale - ha aggiunto Bianco -. Si fa fatica anche per gli addetti ai lavori a seguire le nuove tassazioni, chi vuole investire nel settore della casa ha bisogno di un quadro di assoluta certezza". Il sindaco di Catania ha infine lanciato un appello ai costruttori: "Facciamo squadra, abbiamo lo stesso identico interesse, facciamo il massimo di pressione a governo e regioni, c'è la disponibilità dei sindaci per combattere insieme questa battaglia".
Le misure adottate dal Governo
Buzzetti critico nei confronti delle misure adottate dall’esecutivo. La legge di Stabilità "sta rimettendo in discussione la centralità dell'edilizia", come settore centrale per la ripresa economica. Avevamo preso atto con favore – continua Buzzetti - della volontà del Governo di rimettere al centro l'edilizia quale motore per far ripartire l'economia. Ma, da quello che stiamo vedendo, la legge di Stabilità sta rimettendo in discussione tutto questo. La ripresa non passa in mille tentativi temporanei disperdendo le risorse su troppi capitoli, che finiscono per non essere incisivi e risolutivi". Ma il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi, presente all'"Homeday", difende l’operato del governo. Nel corso dell’incontro il ministro ha ricordato che il governo ritiene "il tema casa fondamentale. E che l’esecutivo ha già approvato con un decreto legge un piano casa importante". Parlando del fondo per la morosità incolpevole, Lupi ha ribadito che il governo intende incrementarlo: "Vedremo se dovrà essere fatto con un nuovo decreto o con l'inserimento nella legge di stabilità anche se - ha concluso - mi sembra difficile".
Le proposte dell’Ance
l’Ance ha infine individuato cinque proposte per fronteggiare l’emergenza abitativa e dare una scossa all'economia. Primo "tassazione equa e stabile"; stop al balletto sulla tassazione della casa che ha effetti deleteri su famiglie e imprese e stabilizzazione della tassazione sulla casa; mutui più accessibili; incentivi per ristrutturazioni ed efficienza energetica. Infine, affrontare l’emergenza abitativa con "un grande piano dell'edilizia sociale".