Edilizia, a Roma in 5 anni -25% investimenti: 2.600 imprese chiuse
I dati del rapporto "Il sistema della costruzioni per Roma"
Roma, 21 marzo 2014 - "Negli ultimi cinque anni gli investimenti nel nostro settore a Roma e provincia sono scesi di un quarto. Il settore ha visto ridursi il valore del suo mercato di oltre 2 miliardi di euro. L'attività si è prograssivamente ridotta. Abbiamo assistito a un vero e proprio crollo: in cinque anni le ore lavorate, il principale indicatore della 'salute' del mercato delle costruzioni, sono passate da 52 milioni del 2009 a 32 milioni, con una contrazione di 20 milioni di ore. L'effetto sul tessuto imprenditoriale risulta devastante con la chiusura negli ultimi 5 anni di oltre 2.600 imprese edili e inevitabilmente anche l'occupazione e' crollata. Dal 2009 sono usciti dal mercato regolare 25.000 lavoratori".
Sono i dati resi noti quest'oggi dal rapporto "Il sistema della costruzioni per Roma" presentato nel corso della conferenza "L'edilizia si ferma: si ferma la città" alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali fra cui Acer, i sindacati e gli ordini professionali che hanno emesso un comunicato congiunto.
"Di fronte a questa situazione drammatica - recita il cominciato - le reazioni della politica e degli amministratori del territorio non possono tardare. Sono necessari coraggio e forte capacità direzionali. La città non può più aspettare, occorre intervenire subito. Bisogna puntare sull'edilizia perché è un settore antirecessivo ed un efficace volano di ripresa dell'economia. Il Sistema delle Costruzioni contribuisce al 30% del PIL di Roma. Necessita un cambio di passo per riattivare meccanismi virtuosi di crescita, attraverso adeguati investimenti pubblici e privati".
"Le imprese, i lavoratori e i professionisti del settore, sono convinti - continua la nota stampa - che solo rilanciando il comparto delle costruzioni sia possibile riportare la città di Roma a un livello accettabile di qualità della vita e dei servizi, restituendo ai cittadini infrastrutture ed edifici pubblici sicuri e in linea con gli obiettivi di sostenibilità e di confort necessari. L'intero comparto dell'edilizia ritiene che il dialogo con gli enti locali rappresenti l'unica strada per uscire dal tunnel, per individuare soluzioni, opportunità e priorità per il territorio e, di riflesso, per il mondo delle costruzioni".
Sulla città Roma servono provvedimenti indirizzati alla crescita. Secondo le associazioni "si deve lavorare attraverso il confronto permanente tra Istituzioni, Forze sociali e Professionisti, attraverso una strategia innovativa basata sull'integrazione di tutti i soggetti, ciascuno portatore di esperienze, propositività e capacità. Serve un vero e proprio 'Tavolo del Fare'. L'attuale contesto però impone una particolare attenzione agli allarmanti dati sulla presenza di infiltrazioni criminali nella attività economiche, anche del nostro territorio. I ritardi nei pagamenti e le difficoltà di accesso al credito possono aprire un varco alla malavita organizzata per accedere anche al nostro settore. Il rischio è di vedere compromessi la corretta concorrenza tra imprese, i diritti e le tutele del lavoro, la legalità complessiva del sistema. Un passo importante per la legalità e la trasparenza - conclude la nota - è stato fatto con la sottoscrizione, il 6 dicembre 2013, dell'apposito Patto tra Roma Capitale e forze sociali. E' ora necessario dare attuazione ai suoi contenuti".