Edilizia scolastica, il ministro Carrozza: "Non irrisori i fondi dell'ultimo decennio. Ma ora occorre sforzo straordinario"
Il titolare dell'Istruzione chiede più risorse per la sicurezza degli edifici da destinare a un fondo unico
Roma, 10 giugno 2013 - “Insufficienti ma non irrisori”. Così il neoministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha definito i fondi destinati, negli ultimi 10 anni, all'edilizia scolastica nel corso dell'audizione, il 6 giugno scorso, alle Commissioni Istruzione di Senato e Camera, riunite in seduta comune a Palazzo Madama. Per far fronte a una situazione di “estrema difficoltà” in cui versa l'edilizia scolastica italiana, per il ministro occorre “uno sforzo straordinario”. È probabile che Carrozza abbia ancora nella mente il drammatico ricordo della scuola di San Giuliano di Puglia, sbriciolata dal terremoto del 31 ottobre del 2002 che spazzò via l'intera classe 1996 del paesino molisano, quando dichiara: "dobbiamo essere certi che i nostri studenti siano accolti ogni giorno in edifici ben organizzati, ma soprattutto sicuri. Questo vuol dire impegnarsi nella manutenzione ordinaria e straordinaria dei circa 43.000 edifici scolastici, nonché nella costruzione di nuove scuole per sostituire quelle più vecchie o irrecuperabili".
Nuovi edifici potranno essere costruiti con i 38 milioni di euro già stanziati dal Ministero, prima però bisogna "valutare l'esito della prima sperimentazione dei fondi immobiliari utilizzati a tal fine. Molti comuni (438) hanno risposto all'avviso pubblico tra cui Firenze e Bologna. Mi riservo di comunicare alle Commissioni l'esito del procedimento amministrativo in corso". Il ministro fa poi una ricognizione sulle risorse stanziate negli ultimi anni per l'edilizia scolastica e punta il dito contro la frammentazione dei finanziamenti agli edifici scolastici che, secondo il ministro, sarebbero la causa principale dei ritardi nella realizzazione dei lavori: “nonostante gli investimenti per l'edilizia scolastica da parte dello Stato siano stati insufficienti, ma non irrisori (circa 1.900 milioni di euro), l'edilizia scolastica continua a presentare una situazione di estrema difficoltà. Dobbiamo allora pensare a cosa non ha funzionato. Ritengo che il sistema, contraddistinto da una molteplicità di attori e da una pluralità di linee di finanziamento, sia stato inefficace per i tempi troppo lunghi, non più sostenibili, per rendere spendibili le risorse stanziate e per aprire i cantieri.
Il ministro auspica poi un fondo unico per l'edilizia scolastica. "Una recente legge (articolo 11, del decreto legge n. 179/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012) ha istituito presso il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca il Fondo Unico per l'edilizia scolastica; prevedendo espressamente che 'tutte le risorse iscritte nel bilancio dello Stato comunque destinate a finanziare interventi di edilizia scolastica' confluiscano nel già citato Fondo. Si comprende facilmente come la ratio del legislatore fosse quella di evitare frammentazioni dei finanziamenti sull'edilizia scolastica per avere un unico Fondo che, dotato di risorse significative, possa svolgere un'azione incisiva per la messa in sicurezza del patrimonio scolastico italiano, evitando il sovrapporsi di microinterventi. Ebbene, ritengo che tale ratio sia da condividere: infatti, anche alla luce della particolare congiuntura economico-finanziaria del Paese, appare importante riuscire ad avere un unico canale di finanziamento, dove far confluire tutte le risorse in modo tale che esse possano costituire una significativa massa critica, in grado di generare un mutamento qualitativo dell'azione del Governo sulla messa in sicurezza del patrimonio scolastico. Tali risorse, attraverso un ruolo di programmazione delle Regioni, devono essere trasferite a Province e Comuni, che, come proprietari degli edifici, potranno procedere alla realizzazione degli interventi".
In accordo con il ministero dell’economia, il ministro Carrozza sta approntando un meccanismo che permetta di aggirare i vincoli di finanza pubblica, magari ricorrendo ad organismi internazionali: "A tal fine, posso annunciare che stiamo per avviare un approfondimento con importanti istituzioni finanziarie internazionali (la Banca Europea per gli Investimenti e la Banca di Sviluppo del Consiglio di Europa) per verificare la possibilità di un intervento straordinario di queste due istituzioni". È intenzione del ministro Carrozza sostenere "tutte le iniziative parlamentari che vanno nella direzione di finalizzare risorse verso l'edilizia scolastica. Ad esempio - ha dichiarato il ministro - ho molto apprezzato la proposta di legge n. 956 dei deputati Mattiello e Antezza, mirante a destinare una quota dell'otto per mille del gettito Irpef a diretta gestione statale a interventi di valorizzazione e ammodernamento del patrimonio immobiliare scolastico. L'insieme delle iniziative avrebbe un impatto positivo sull'occupazione in modo diffuso sul territorio nazionale".