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Briciole di pane

Emergenza abitativa: il piano del MIT per 20mila alloggi

Impegno di spesa di 400 milioni di euro per il piano casa

Roma, 19 febbraio 2015 - Complici gli anni di crisi che hanno impoverito fortemente le famiglie italiane, reso inaccessibili i mutui e proibitivi gli affitti, l'emergenza abitativa ha raggiunto livelli insostenibili. Basti pensare che negli ultimi 5 anni sono stati eseguiti 239mila sfratti per morosità e che solo quest'anno rischiano la casa tra le 30mila e le 50mila famiglie.


Per favorire l'accelerazione della risposta al fabbisogno abitativo, il Ministero delle Infrastrutture, dopo essersi confrontato con diversi stakeholder, tra cui Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), ABI (Associazione Bancaria Italiana), ACI (Alleanza Cooperative Italiane), AUDIS (Associazione Aree Urbane Dismesse), CDP Investimenti Sgr, INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), Innova-re e KPMG, ha sviluppato una serie di proposte per reintrodurre sul mercato almeno 20mila alloggi.


Tra le ipotesi delineate dal ministero figurano quella di un riposizionamento di asset immobiliari esistenti in chiave di housing sociali e la valorizzazione di immobili pubblici.


Nel primo caso, dunque, l’obiettivo è quello di utilizzare gli immobili detenuti in garanzia dalle banche che non sono ancora stati venduti sul mercato e che rappresentano una opportunità per le imprese. Queste ultime possono infatti intervenire nella realizzazione di abitazioni di social housing di qualità, evitando così anche la possibilità di un deterioramento degli immobili. In questo modo verrebbe favorita anche una dinamica di rigenerazione urbana di aree a rischio di degrado e abbandono.


Il progetto del MIT prevede poi, come anticipato, anche la possibilità di valorizzare gli immobili pubblici, sempre in un ottica di edilizia popolare. Anche questa possibilità prevede una inclusione nel processo di attori privati che operando di concerto con il pubblico vedrebbero ridursi i rischi di investimento. I modelli ipotizzati per realizzare questo scopo sono il project finanzino o l’intervento di fondi immobiliari, prevedendo in tal caso, fin dalla gara iniziale, il coinvolgimento del promotore costruttore.


"Senza casa e senza lavoro non c'è libertà ed equità per le famiglie - ha evidenziato il Vice Ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini -. Noi affrontiamo il tema della casa rimettendo sul mercato 20mila alloggi ad affitto calmierato, vendita calmierata o ad affitto destinato alla vendita calmierata. Lo facciamo senza consumare un centimetro del terreno italiano. L'impegno di spesa si aggira intorno ai 400 milioni di euro: 150 milioni di investimento pubblico per quello che riguarda il sostegno degli affitti e 240-250 milioni di vantaggi fiscali per coloro che intervengono su alloggi che già esistono e sono invenduti”.
 

Chiara Natalini