Emergenza autostrade, sette miliardi da reperire sul mercato nel 2012-13
Si tira avanti con prestiti ponte ma senza Cassa depositi e prestiti, soci più forti e project bond i progetti si fermeranno
Roma, 12 marzo 2012 - Appuntamento con il destino. Dopo 8-10 anni di faticoso iter approvativo le grandi autostrade del Nord in project financing (Brebemi, Pedemontana Lombarda, Tem, Pedemontana Veneta, Cispadana, Cremona-Mantova) sono arrivate a maturazione quasi in contemporanea, e proprio nel momento in cui le banche sono alle prese con una delle crisi di liquidità pia gravi degli ultimi cinquant'anni.
Per realizzare i progetti citati, a cui va aggiunta Autovie Venete che deve finanziare i lavori per la terza corsia della A4 Mestre-Trieste, le società concessionarie hanno bisogno di finanziamenti bancari per 6-7 miliardi di euro, tutti fra il 2012 e il 2013. Tre testimoni chiave che abbiamo sentito per l'inchiesta di queste pagine sono d'accordo: le banche non ce la possono fare, in questo momento, a sostenere questa richiesta.
A esserne convinti sono Franco Vigliano, responsabile della sede italiana dello studio legale internazionale Ashurst, consulente di Brebemi, le due Pedemontane e la Cremona-Mantova; Fabrizio Pagani, capo della struttura project finance di Dexia Crediop, banca numero uno negli ultimi dieci anni per ammontare di finanziamenti in Pf a opere pubbliche; e Antonio Rognoni, amministratore delegato di Cal (la società mista Anas-Regione Lombardia che è ente concedente di Brebemi, Tem e Pedemontana Lombarda) e direttore di Infrastrutture Lombarde Spa.
Spieghiamo la situazione dettagliata delle tre autostrade lombarde: il quadro che emerge è non solo la carenza di liquidità, ma anche le pressanti richieste delle banche di aumentare l'equity, a cui non corrisponde una forza degli attuali soci tale da poter rispondere a queste richieste.
Si aggiunge poi la Cremona-Mantova, che è un'autostrada regionale: investimento per un miliardo di euro, concessionario una cordata con capofila Centropadane, e tra gli altri soci Coopsette e Pro-facta. E in fase di approvazione il progetto definitivo, e i cantieri dovrebbero partire tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013.
Poi c'è la Pedemontana Veneta: 2,4 miliardi di euro, aggiudicata a Sys dopo una lunga vicenda giudiziaria, con lavorazioni preliminari partite a fine 2011. «Quest'anno — spiega Silvano Vernizzi, dirigente capo del settore Infrastrutture della Regione Veneto, già commissario straordinario del Passante di Mestre — il concessionario riuscirà a lavorare attingendo a risorse proprie: l'equity vale 200 milioni», e al finanziamento regionale, per 174 milioni di euro. «Queste risorse — aggiunge Vernizzi — basteranno solo per il 2012, già a inizio 2013 serviranno risorse bancarie, o da mercato. Stiamo lavorando per il closing...».
I project bond? chiediamo a Vernizzi? «Vedo interesse da parte degli operatori — commenta — ma anche preoccupazione: saranno davvero collocabili? Si troveranno investitori disposti a sottoscriverli?».
«Più ancora che i project bond — sostiene Rognoni — credo sia necessario assicurarsi l'impegno di Cassa Depositi e Prestiti a partecipare al finanziamento, alleggerendo così la quota delle banche private: l'abbiamo già ottenuto per Brebemi, stiamo negoziando con buone chance di successo per averlo anche su Pedemontana e Tem. E poi la Bei: le trattative sono partite pia di recente, ma la banca europea sembra interessata a partecipare. Se pensiamo che nel 2008 l'intera quota bancaria (allora 6,3 miliardi di euro, ndr) sembrava dovesse essere a carico di banche commerciali, ora invece stiamo spalmando l'impegno su vari soggetti, ed è un decisivo passo avanti» (la parte a carico delle banche private dovrebbe limitarsi a 3,85 miliardi).