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Briciole di pane

Emilia Romagna: project financing e partenariato pubblico-privato, un 2012 in crescita ma crolla il numero delle aggiudicazioni e il valore complessivo degli investimenti

Presentati i dati dell'Osservatorio regionale, promosso da Unioncamere e realizzato dal centro ricerche CRESME

Bologna, 8 marzo 2013 - In Emilia Romagna, nel 2012, il mercato del PPP (Partenariato Pubblico Privato) riparte. È quanto emerge dall’Osservatorio Regionale del Project Financing e Partenariato Pubblico-Privato (www.sioper.it), un sistema informativo e di monitoraggio degli avvisi di gara e delle aggiudicazioni, promosso da Unioncamere Emilia-Romagna e realizzato da Cresme Europa Servizi (Centro Ricerche Economiche, Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia).

La domanda di Partenariato Pubblico e Privato nel 2012, nonostante il persistere della crisi economica e finanziaria, riprende a crescere, ma diventa sempre più difficile il percorso di concreta realizzazione delle opere. Da gennaio a dicembre 2012 sono state indette 230 gare di PPP, per un volume d’affari di 245 milioni di euro. Rispetto al 2011, si rileva un bilancio complessivamente positivo: il numero di gare è infatti passato da 202 a 230 (+13,9%) ed il volume d’affari è salito da 224 a 245 milioni (+9,4%). I motori trainanti sono stati i bandi per la realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la gestione e riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica. La domanda di PPP è ripartita soprattutto sulla spinta dei Comuni e di altri soggetti che operano a livello locale, ma il problema è che fa sempre più fatica a concretizzarsi.

Non a caso, il bilancio per le opere in PPP aggiudicate è fortemente negativo: si passa da 95 gare aggiudicate nel 2011 a 60 nel 2012 (-37%) ma soprattutto da 910 a 101 milioni di euro (-89%).

Il peso delle grandi infrastrutture

Per quanto riguarda il valore del mercato, ovvero l’ammontare degli importi messi in gara, si osserva un forte rallentamento anche con riferimento al triennio 2008-2011 di forte espansione trainato dalle grandi opere stradali (1,1 miliardi Cispadana nel 2008, 633 milioni Ferrara-Porto Garibaldi nel 2009, 881 milioni Campogalliano-Sassuolo nel 2010), poco più di 200 milioni contro 1,2 miliardi di un anno prima. Nel 2011, l’Emilia Romagna con 196 interventi in gara, contro una media regionale italiana di 141, si collocava al quinto posto nella classifica per numero di opportunità dietro la Lombardia, la Campania, la Toscana e il Piemonte. Un anno prima occupava il secondo posto con 276 opere. Nella classifica per volume d’affari si collocava al tredicesimo posto, con soli 201 milioni contro una media regionale italiana di 706 milioni. Un anno prima, con oltre 1,2 miliardi, occupava la terza posizione dietro la Campania e la Sicilia. A determinare le prime posizioni della classifica regionale per volume d’affari del 2011 le maxi opere autostradali da realizzare con lo strumento della concessione di lavori pubblici ad iniziativa pubblica o privata.

L'Emilia-Romagna è una delle regioni più dinamiche sul fronte della finanza di progetto, quinta in Italia per numero di gare e terza per aggiudicazioni. A incidere sull'effettivo successo dei bandi è un combinato disposto di fattori. “L'incertezza normativa, il fatto che le stesse norme si applicano ai grandi interventi e ai piccoli progetti, i vincoli alla finanza pubblica, la stretta creditizia e, spesso, l'efficacia stessa dei progetti di fattibilità”, ha commentato il segretario regionale di Unioncamere, Ugo Girardi, lanciando l'idea di una collaborazione con l'Anci proprio per assistere i Comuni nella stesura dei bandi e nella definizione dei progetti di fattibilità, visto che molti problemi derivano proprio dalla loro effettiva realizzabilità.

"Il livello di incertezza rischia di minare alle basi anche solo la possibilità di pensare a iniziative di questo tipo", osserva l'assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, che, comunque, invita a valutare positivamente la posizione dell'Emilia-Romgna. "Si può migliorare, ma la situazione non è drammnatica", ha aggiunto.

Filippo Bargelli

  Il sito del CRESME

  Il sito dell'Osservatorio SIOP Emilia Romagna

  La sintesi del rapporto 2011 (pdf)